Patto di stabilità, Tremonti: “Siamo un Paese solido, non temiamo regole più severe”

Giulio Tremonti

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti si dice tranquillo sulle nuove norme finanziarie in arrivo dalla Ue.

”Non temiamo le nuove regole” ha affermato Tremonti, a proposito delle proposte formulate da Bruxelles per la riforma del Patto europeo di stabilità e crescita.  Le proposte Ue riguardano una sostanziale restrizione, con tanto di sanzioni, nei confronti dei Paesi che non rispettano i parametri di debito e deficit previste da Maastricht.

”Visto che la crisi – ha affermato Tremonti parlando a margine della riunione dell’Ecofin – è venuta dalla finanza privata, e non da quella pubblica che è vittima e non carnefice, siamo convinti che per l’Italia un conteggio algebrico tra attivi e passivi ci metta in zona di sicurezza”.

“Dunque – ha proseguito il ministro – quando ci rivedremo tra tre anni per valutare la situazione del debito può darsi che non dovremo fare niente”. ”L’Italia – ha proseguito Tremonti – è un Paese che ha un debito pubblico alto, si sa, ma a fronte di ciò abbiamo anche un enorme attivo e una stabilità finanziaria complessiva. Abbiamo la casa, banche solide. E non si può guardare in una tasca e non in un’altra”.

“E se si sommano tutti questi fattori – ha affermato ancora il ministro – tra tre anni magari ci si renderà conto che non c’è bisogno di quella correzione di cui alcuni parlano oggi”.

Tremonti ha voluto quindi esprimere un ringraziamento al presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, e al commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ”per l’attenzione che viene prestata agli argomenti dell’Italia. Penso che la nostra linea stia passando in Europa – ha concluso Tremonti – e se è così sarà un bene non solo per l’Italia ma per tutti i Paesi”.

A proposito del debito pubblico che resta comunque elevato, Tremonti ha quindi concluso: “Noi sappiamo benissimo che dobbiamo fare una politica di responsabilità, ma dobbiamo farla considerando anche tutto il resto”.

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Emiliano Condò