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Poliziotti & c. Boris Johnson dà aumento fra il 2 e il 3% a 900 mila dipendenti pubblici

Stipendi in aumento per più di 900 mila dipendenti pubblici britannici. Tra le categorie ci sono i poliziotti, militari, insegnanti, guardie carcerarie, medici e dentisti.
Aumenti di paga e stipendio fra il 2 e il 3 per cento sono in arrivo per i dipendenti del settore pubblico britannico  che si sono trovati impegnati in prima linea durante la pandemia. La decisione è stata presa dal primo ministro Boris Johnson. Riguarda, stando al quotidiano Sun, più di 900.000 persone. Sono poliziotti, militari, insegnanti, guardie carcerarie, medici, infermieri e personale del SSN, dentisti, magistrati, funzionari della amministrazione civile, L’aumento sarà retrodatato a partire da aprile scorso.
La mossa ha un indubbio valore politico, dopo che Johnson era stato dato in caduta libera nei sondaggi causa la gestione della crisi da coronavirus.
Gli aumenti salariali, precisa il Sun, partiranno dal 2% e arriveranno fino al 3,1%.

Insegnanti e medici come riconoscimento per l’impegno in prima linea nella lotta al coronavirus, hanno ottenuto l’aumento più alto di stipendio. Gli insegnanti usufruiranno del 3,1%, il che significa che in busta paga troveranno quasi 1.000 sterline in più da aggiungere allo stipendio di 30.599 sterline all’anno.

La paga di medici e dentisti aumenterà del 2,8% mentre per il poliziotti del 2,5%.

Un agente che guadagna 32.025 sterline porterà a casa 800 sterline in più all’anno.

In base al nuovo livello salariale, le forze armate otterranno un aumento del 2% e le guardie carcerarie del 2,5%.

Giudici e alti funzionari civili un aumento del 2%.

Dopo sette anni di austerità, in cui gli aumenti di stipendio erano limitati all’1%, per i dipendenti del settore pubblico si tratta del terzo aumento di retribuzione superiore al tasso di inflazione.

Nel 2020, con il contratto triennale Agenda for Change, che scadrà ad aprile 2021, più di un milione di operatori sanitari del SSN hanno già ottenuto un aumento di stipendio di circa il 3%.

Non sono mancate le polemiche. Come riportato dal Mirror, Anthony Johnson, coordinatore capo del sindacato Nurses United UK, ha dichiarato agli infermieri:

“E’ noto che il governo stia giocando con le statistiche. Dal 2010, la maggior parte degli infermieri ha perso £ 6.000, o il 20% della loro retribuzione. Devono organizzarsi e fare pressione sui leader del partito e i sindacati affinché ci sia un accordo salariale del 10%”.

L’accordo sugli stipendi di Agenda for Change – che riguarda infermieri e altro personale del SSN – sarà rivisto ma il Ministero del Tesoro non ha fornito una data precisa.

In Inghilterra, nel corso della pandemia sono deceduti più di 300 operatori sanitari mentre svolgevano il loro lavoro, ovvero si prendevano cura dei pazienti.

Durante il lockdown, gli insegnanti hanno continuato a occuparsi dei figli di chi era impegnato in posti chiave e la polizia ha fatto rispettare le regole di distanziamento sociale.

Il Guardasigilli Rishi Sunak ha affermato che l’aumento dei salari corrisponde all’enorme sforzo compiuto da chi opera nel settore pubblico durante la pandemia COVID-19.

Ma il governo è stato criticato dal sindacato nazionale TUC per non aver recuperato “dieci anni di tagli alle retribuzioni” ai lavoratori in prima linea.

I conservatori, in precedenza, per i dipendenti del settore pubblico avevano imposto un tetto di aumento salariale dell’1% ma dopo sette anni, nel 2017 è stato abolito dall’allora leader del partito Theresa May.

Il segretario generale del TUC, Frances O’Grady, ha chiesto agli operatori socio-sanitari di unirsi alle fila di coloro cui viene offerto un aumento di stipendio. 

Published by
Marco Benedetto