LISBONA, 5 GIU – A Lisbona lo vedono come il 'Cameron portoghese': come il premier britannico, giovane, rilassato nell'immagine pubblica, amante della tradizione – e' un discreto baritono, canta il fado dopo cena con gli amici – e difensore del moderno in politica.
Una delle sue promesse che piu' hanno colpito i portoghesi e' stata quella di ridurre a 10, ''non uno di piu''', il numero dei ministri nel suo governo. Un messaggio chiaro in un paese – come molti altri in Europa – dove la gente si dichiara stufa degli sprechi della politica. Ha anche previsto di ridurre del 20% i 230 deputati del parlamento monocamerale di Lisbona.
A 46 anni, alle spalle gia' una vita in politica, ha presentato al paese una immagine di 'forza tranquilla' durante la campagna elettorale, all'antitesi delle uscite umorali del suo sanguigno avversario, il premier socialista Jose' Socrates, che lo accusa di avere ''aperto le porte del paese al Fmi''. Sempre pacato, quasi freddo, Passos Coelho ha replicato che e' meglio ''chiedere aiuto che morire di fame''.
Dopo l'infanzia trascorsa in Angola, allora colonia portoghese, fino al 1975, a 13 anni aderisce alla Gioventu' del Psd (Jsd) di cui diventa segretario nel 1984, e poi presidente del 1990. Deputato a 27 anni, si distingue per le prese di posizione liberali su questioni sensibili come il consumo delle droghe leggere o l'abolizione del servizio militare obbligatorio.
A 35 anni lascia provvisoriamente la politica, si laurea in economia e lavora in un gruppo finanziario. Torna nel 2005, si candida nel 2008 a leader del partito, ma viene sconfitto da Manuela Ferreira Leite, a sua volta battuta alle politiche del 2009 da Socrates. Nella primavera del 2010 finalmente vince le primarie Psd e diventa presidente del partito.
Negli ultimi mesi ha usato il bastone e la carota con il governo minoritario di Socrates. Ha fatto opposizione dura, ma in nome degli interessi nazionali ha appoggiato i tre giri di vite antideficit imposti dal governo socialista, per tentare di evitare il ricorso al salvataggio internazionale.
In aprile Passos Coelho ha detto basta, ha bloccato il quarto piano per 'salvare' il Paese e interrotto 'l'agonia' del governo Socrates. In maggio il Portogallo ha dovuto accettare il piano di salvataggio da 78 miliardi di Ue e Fmi.
La rivista Visao ha chiesto a Passos Coelho se comprerebbe un'auto usata da Socrates: ''Si – ha risposto cortese – ma solo dopo averla portata da un meccanico a controllarne le condizioni e i chilometri esatti''.