Via ai rimpatri a Lampedusa, l’Italia rafforza l’accordo con la Tunisia. Barroso: “Immigrazione sfida comune”

ROMA – Mentre a Lampedusa sono partiti i rimpatri dei tunisini, all’indomani della mezza bocciatura Ue sui permessi a tempo l’Italia si prepara a rafforzare l’accordo proprio con la Tunisia.

”L’accordo con la Tunisia può consentire di risolvere il problema: ora bisogna dare piena attuazione” ha ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, nel corso di un’audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali ed Esteri della Camera.

Roberto Maroni (foto lapresse)

L’accordo prevede la fornitura di mezzi a Tunisi e, ha spiegato Maroni, ”quattro motovedette sono pronte a partire gia’ nei prossimi giorni, oltre a fuoristrada ed altre dotazioni per un valore complessivo di 30 milioni euro”.

L’intesa, ha aggiunto, ”indica anche il soccorso in mare dei natanti in difficoltà con il trasferimento nel porto piu’ vicino che, se le navi stanno appena fuori dalle acque territoriali tunisine, non è certo Lampedusa”.

Poi il ministro ha attaccato ancora: ”I Paesi europei che dicono che l’emergenza immigrazione deve essere gestita solo dall’Italia hanno una visione miope, sono portatori di una concezione sbagliata del ruolo dell’Europa”. Forse, ha poi aggiunto, ”qualcosa si sta muovendo. Il presidente Barroso è in contatto con Berlusconi e speriamo si possa aumentare la velocità di reazione dell’Europa che finora e’ stata troppo lenta lasciando sola l’Itala a gestire un carico difficile”.

Il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso ha detto:”L’immigrazione deve essere vista come una sfida comune, una responsabilità condivisa” e che Tunisi deve accettare i rimpatri.

Nel 2011 sono sbarcati 28mila extracomunitari in Italia: 25mila sulle isole pelagie, 23mila tunisini e 4.680 profughi dalla Libia. Lo ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, nel corso di un’audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali ed Esteri della Camera

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