PARIGI – La Francia canta vittoria: il suo giro di vite contro nomadi e Rom in circa sei mesi ha portato al rimpatrio di 3.741 clandestini e allo sgombero del 70% dei campi illegali. Almeno stando alle cifre snocciolate oggi dal ministro dell’Interno, Brice Hortefeux, uno dei fedelissimi del presidente Nicolas Sarkozy, in un’intervista pubblicata sul quotidiano Le Parisien.
Intanto, proprio mentre Hortefeux difende il suo bilancio, la polizia di Parigi esprime preoccupazione per la forte recrudescenza dei crimini perpetrati da cittadini rumeni, spesso minorenni provenienti dai campi illegali della regione dell’Ile-de-France.
Di recente, riferiscono gli agenti, circa 80 rumeni coinvolti in atti di delinquenza sono stati fermati in un solo giorno. Un dato che ha spinto le forze di sicurezza a dettare ”nuove istruzioni” per rispondere a questo fenomeno, per quanto riguarda l’applicazione dei fermi.
Il pugno duro nei confronti dei Rom, scattato la scorso luglio dopo alcuni episodi di violenza tra gendarmi e nomadi a Saint-Aignan, nel nord-ovest del Paese, suscitò dure critiche e profonde tensioni tra Parigi e la Commissione Ue di Bruxelles. ”Ad oggi – afferma Hortefeux – il 70% dei 741 campi illeciti recensiti al 31 luglio sul territorio (della Francia,ndr.) sono stati sgomberati”. Il ministro precisa che ”3.741 individui sono stati ricondotti, in modo forzato o volontario, nei Paesi d’origine”.
Da parte loro, diverse associazioni impegnate con le comunità Rom affermano che le espulsioni non hanno contribuito a ridurre il numero dei nomadi, perché nel frattempo molti campi si stanno riformando. Un dato riconosciuto in parte dallo stesso Hortefeux. ”Una situazione di una tale portata non può essere risolta in sei mesi, ma non molliamo”, afferma il ministro, sottolineando che alcuni campi ”si riformano ma noi siamo attivi”. ”Il nostro Paese non può accettare delle reali bidonville”, ha continuato il responsabile degli Interni, secondo cui alcuni campi ”sono totalmente insalubri”.
Interrogato sul campo illegale di Sarcelles, alle porte di Parigi, dove ancora vive un migliaio di Rom, Hortefeux ha spiegato che la giustizia si pronuncerà per lo sgombero il prossimo marzo. ”Nessuno – ha avvertito – sia esso francese o straniero, può sistemarsi con la forza un uno spazio che appartiene a qualcun’altro (…) Lo sgombero dei campi illegali è stata decisa nel pieno rispetto del diritto nazionale e delle direttive europee”.
Secondo Marilisa Fantacci, del collettivo Romeurope, ”da anni il numero dei Rom resta invariato (in Francia,ndr.). Sono tra i 12.000 e i 15.000”. ”I Rom partono, ma poi ritornano, è un sistema aberrante”, accusa Catherine Choquet, della Lega dei diritti umani.
Per promuovere i rimpatri volontari, Parigi offre trecento euro ad ogni cittadino bulgaro o romeno che decida di tornare a casa. Ma per Alexandre Le Cleve, dell’Ong La Cimade, molti di essi ”vanno e poi tornano con il solo obiettivo di percepire questi soldi”. Da settembre, tuttavia, le autorità hanno lanciato un sistema per la raccolta delle impronte digitali con lo scopo di evitare che la stessa persona incassi per più di una volta lo stesso aiuto.