MOSCA – L'opposizione prepara brogli per screditare il voto, non rispetta la democrazia e cerca una vittima sacrificale, per scaricare la colpa sulle autorita'. L'attacco arriva da Vladimir Putin a quattro giorni dal voto che secondo tutti i sondaggi lo riportera' al Cremlino. Mentre i contestatori si preparano a protestare a oltranza dopo la chiusura delle urne, anche distribuendo tende. Come nella rivoluzione arancione.
''La proclamazione di elezioni falsificate in anticipo e' uno strumento inaccettabile e nocivo per una societa' democratica'', ha detto il premier russo oggi a Mosca, incontrando i suoi sostenitori del Fronte Popolare: ''Loro stessi faranno brogli, loro stessi controlleranno, loro stesso li renderanno pubblici, noi lo vediamo e lo sappiamo''. Putin ha invitato l'opposizione, in quanto minoranza, a obbedire alla maggioranza, rispettando questa legge fondamentale della democrazia.
Interrogato su eventuali provocazioni nelle proteste, ha risposto: ''Conosco questi metodi. Cercano di usarli gia' da dieci anni, soprattutto coloro che vivono all'estero, cercano persino una vittima sacrificale tra persone note. Poi la 'fanno fuori', vi chiedo scusa (per l'uso dell'espressione gergale, ndr), per scaricare la colpa sulle autorita'''.
Indignata l'opposizione: ''una montatura, una provocazione per alimentare la tensione'' giudica l'ex premier Boris Nemtsov. ''Se il capo del governo, che controlla i servizi segreti, dice in pubblico di avere informazioni su una provocazione o su un delitto in preparazione, deve fare di tutto per prevenirlo e non spaventare i russi'', aggiunge. ''L'opposizione deve ubbidire solo alla legge. Ma senza elezioni oneste non e'chiaro chi sia questa maggioranza'', nota Sergei Mitrokhin del partito liberale Iabloko.
Intanto, in attesa di un si' per i cortei, alcuni attivisti del movimento d'opposizione RosAgit avevano annunciato per stasera in piazza Pushkin a Mosca la distribuzione gratuita di tende da campeggio: ''Tek Planet Lite Dom 2, tende turistiche per attivisti'', spiegano sul loro sito web.
Evocando immediatamente il 2004 a Kiev. Ma nessuno li ha visti: sarebbero stati bloccati dalla polizia prima di arrivare sul posto. Tanto da far pensare a molti contestatori, restii a prospettive violente, a una provocazione. L'oligarca-galeotto Mikhail Khodorkovski, oggi in un articolo su Gazeta.ru, consiglia all'opposizione di non prendere d'assalto il Cremlino, ma di mantenere il carattere pacifico della protesta restando in piazza sine die.
A sposare l'idea delle tende e' il blogger Alexiei Navalni, pur precisando di non avere nulla a che fare con l'iniziativa. Il 24 dicembre sulla prospettiva Sakharov aveva ipotizzato una presa dei palazzi del potere in caso di mancate risposte alle richieste della piazza. E ieri sera in un'intervista alla tv indipendente Dozhd ha detto di essere a favore di una ''escalation'' della protesta sul modello ucraino: ''Possiamo chiamarla Maidan (cuore della rivoluzione arancione) o Tahrir (simbolo della rivolta egiziana), il nome non importa''.
E' la prima apertura del genere verso gli scenari piu' temuti dal potere. Sul web compare la foto ironica di una tenda beduina con narghile' e cuscini orientali, riservata al blogger.
''Non resteremo con le mani in mano davanti al tentativo di una nuova Maidan'', replicano i giovani patrioti filo Putin ''Nashi'', gridando al ''golpe civile'': per contrastarlo, hanno gia' ''prenotato'' la piazza del Maneggio cui puntava l'opposizione per il 5 marzo.