Scozia, il premier indipendentista da avvio alla secessione

Alex Salmond e la regina Elisabetta (LaPresse)

EDIMBURGO – Il premier scozzese e leader dello Scottish National Party (SNP), Alex Salmond, ha presentato in Parlamento un documento con le linee guida del governo per il referendum sull’indipendenza della Scozia. Nel documento (dal titolo Your Scotland Your Referendum) Salmond e il suo partito espongono le linee guida della consultazione, che verrà emendata attraverso le segnalazioni dei cittadini, quelle della Commissione Elettorale e anche dopo ulteriori negoziazioni con il governo britannico, che mostra i primi segni di preoccupazione.

Per presentare il documento e “la scelta più importante degli ultimi 50 anni” del popolo scozzese, Salmond ha scelto un giorno non casuale: il 25 gennaio, giorno di nascita nel 1759 del poeta Robert Burns, simbolo nazionale della Scozia. La dicitura del quesito sarà chiara, semplice e diretta: “Do you agree that Scotland should be an independent country?” (Siete d’accordo che la Scozia diventi una nazione indipendente?, ndr)

Salmond può contare su un bacino di voti del 35 percento che non è sufficiente a sfondare la soglia del quorum: è per questo che ha tirato fuori anche un altro asso nella manica. Al parlamento scozzese ha detto che il governo vuole estendere l’età minima del diritto di voto per il referendum da 18 a 16 anni. La mossa è ovviamente osteggiata dalla Gran Bretagna, timorosa di favorire la causa indipendentista. Inoltre, Salmond ha aggiunto che i cittadini scozzesi all’estero molto probabilmente non potranno votare: “Le persone che vivono e lavorano in Scozia sono quelle più indicate per decidere del loro futuro”.

Tutto deciso dunque: nell’autunno 2014 cinque milioni e 200 mila scozzesi decideranno se dire addio all’Inghilterra. La bozza finale del Referendum Bill sarà presentata in Parlamento all’inizio del 2013 per essere approvata, attraverso vari passaggi – tra cui l’approvazione della Regina Elisabetta – entro novembre dello stesso anno. Affinché i “sì” possano vincere nell’autunno del 2014, il numero uno degli indipendentisti ha arruolato anche Sean Connery e Ken Loach.

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Daniela Lauria