Mancano ancora 15 mesi alle prossime politiche spagnole, ma già il Palazzo della politica a Madrid è agitato dal dibattito sotterraneo aperto in seno ai socialisti sulla successione del premier José Luis Zapatero, mentre i sondaggi rivelano che il Psoe ha toccato minimi storici dalla morte del dittatore Francisco Franco. Per il ‘zapaterismo’ è ”L’inizio della fine”, annuncia in copertina il settimanale Cambio 16. ”Despues de Zapatero, que’?” (Cosa, dopo Zapatero?) si interroga Tiempo.
Il premier ancora non ha annunciato se sarà candidato alla propria successione, per la terza volta, nel 2012. Ma molti vedono molto difficile, visto il suo livello di popolarità ormai a terra, soprattutto per la gestione ritenuta disastrosa nei sondaggi della crisi, che voglia prendere il rischio di una sconfitta annunciata. E danno quasi per scontato che il suo successore sia il nuovo vicepremier e ministro degli interni Alfredo Rubalcaba, l’uomo politico oggi più popolare nel Paese.
”Nel Psoe si parla apertamente del futuro senza Zapatero: è un po’ come discutere del testamento accanto al letto del moribondo” scrive Publico. Per il quotidiano vicino al governo socialista, ”oggi come oggi, se i sondaggi non ingannano, non potrebbe esserci peggiore calamità per i socialisti che una sua candidatura”.
Gli ultimi sondaggi danno il Psoe staccato di 18 punti dal Partido Popular di Mariano Rajoy, che otterrebe facilmente la maggioranza assoluta in parlamento. Le elezioni regionali catalane di fine novembre hanno confermato la tendenza. I socialisti hanno perso la guida della regione, conquistata dai nazionalisti di Ciu, e hanno ottenuto il loro peggior risultato di sempre. I pronostici non sono migliori per le regionali e le amministrative nazionali del maggio 2011.
Fino ad allora Zapatero ”non scioglierà il dubbio” sulla propria ricandidatura, ”e deciderà alla luce dei risultati, che si prevedono drammatici, e della popolarità di cui godrà in quel momento” prevede El Periodico: ”Oggi chiunque direbbe che sceglierà di ritirarsi”. Sulla sua scelta potrebbe pesare anche il parere della moglie, la cantante lirica Sonsoles Espinosa, che si dice stanca della vita alla Moncloa.
Ma Zapatero, è vero, ha abituato il Paese alle sorprese. Intanto però nel Psoe, rileva El Mundo, cresce ”un dibattito sotterraneo e molto intenso” su come preparare la successione. Rubalcaba è chiaramente in ‘pole’. Ma in caso di primarie, si fanno i nomi anche del ministro della difesa Carmen Chacon, e del ‘governatore’ basco Patxi Lopez come possibili outsider.
Nominando Rubalcaba ‘numero due’ in settembre, Zapatero l’ha praticamente investito come ‘delfino’. Da allora il vicepremier è stato omnipresente. Ha gestito la crisi del caos degli aeroporti – Zapatero non si è visto per tre giorni – annunciando il primo stato d’allerta dalla fine del franchismo, coordina il governo, ne è il portavoce. Secondo Publico il premier potrebbe ‘immolarsi’ da qui al 2012 assumendo tutte le decisioni anticrisi impopolari – giro di vite fiscale, riforma delle pensioni, quella del mercato del lavoro – e uscire di scena prima delle politiche, mettendo in pista il suo successore, con qualche speranza di salvare il Psoe da un disastro annunciato.
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