ROMA – E' stato un discorso potente e ben strutturato, con un'audace sterzata a sinistra, in cui ha affrontato soprattutto il tema della crisi economica e della disoccupazione, quello di Alfredo Perez Rubalcaba, designato oggi ufficialmente dai socialisti spagnoli come candidato alle elezioni del prossimo anno contro il leader del Partito Popolare Mariano Rajoy. Si chiude insomma, definitivamente, l'era Zapatero.
''Sono sicuro di poter essere utile al nostro Paese. E in questo momento di crisi, mai mi sentirete promettere cio' che non posso portare a termine'', ha detto Rubalcaba in un discorso a braccio, che ha tenuto senza l'aiuto di fogli o appunti, durante il quale ha messo in luce i punti chiave del suo programma elettorale, pubblicato nella versione on-line del quotidiano spagnolo 'El Mundo'. Il candidato del Psoe ha tra l'altro proposto un accordo in ambito europeo per una tassa sulle transazioni finanziarie. Ma soprattutto ha detto che in caso di elezione ''chiedera' alle banche di destinare una parte dei loro guadagni alla creazione di impiego''. Il suo obiettivo e' centrato soprattutto sul lavoro giovanile. Per questo ha difeso la necessita' di ''incentivare il contratto a tempo determinato''.
Secondo Rubalcaba, ''e' necessario dare maggiore flessibilita' a questo contratto, cosi' come chiedono gli imprenditori, e maggiori garanzie ai lavoratori, migliorando il loro sistema pensionistico''. Per questo motivo e' necessario, ha detto, un ''patto condiviso tra lavoratori e imprenditori affinche' ci siano ricadute positive per entrambe''. In ambito di politica fiscale ha parlato di '' tassa sul patrimonio'', perche' chi possiede di piu' ''deve collaborare''. Tra gli altri temi, anche quello della necessita' di una riforma del sistema elettorale, segnalando la sua preferenza per il modello alla tedesca, e l'intenzione di migliorare la qualita' democratica nel Paese, dimostrando un atteggiamento ''inflessibile'' nei confronti della corruzione. Rubalcaba, 59 anni e da tempo amico di Zapatero, e' diventato ministro degli Interni nel 2006 e vicepresidente dal 2010. Fautore della lotta contro il terrorismo basco dell'Eta, titolare, prima della nomina al governo, di un dottorato universitario in chimica nella capitale, viene dal nord della Spagna, e' sposato e sfegatato tifoso del Real Madrid.
La risalita che tentera' non e' facile: stando ai sondaggi, il Psoe e' in nettissimo svantaggio al confronto con la destra conservatrice del Partito popolare di Rajoy.
I socialisti hanno solo nove mesi per ribaltare una crescente impopolarita' legata a una impennata della disoccupazione, che ha raggiunto il record negativo del 21% e continua a dilagare. Dovranno difendere un'austerita' che raccoglie lo scontento popolare, avanzeranno nuove misure economiche – richieste con forza dall'Ue – per pareggiare i bilanci europei.
Intanto, crescono ogni giorno le manifestazioni degli 'indignados', giovani e vecchi, di sinistra, di centro o di destra, poveri e non, comunque tutti insofferenti della politica del governo attuale. Zapatero, per conto suo, restera' fino alle elezioni del 22 maggio 2012, ma e' di fatto gia' fuori campo. E Rubalcaba aveva indicato ieri di voler lasciare la poltrona di ministro per dedicarsi in pieno alla (difficilissima) campagna elettorale.