LONDRA – Cattolico si', ma progressista. Al punto da rischiare l'ira di Benedetto XVI. L'ex premier britannico Tony Blair ha detto di appoggiare con forza la legalizzazione dei matrimoni tra omosessuali nelle chiese del Regno, voluta dal suo successore conservatore David Cameron.
Secondo quanto rivela oggi l'Independent on Sunday, l'ex primo ministro – convertitosi nel 2007 sei mesi dopo aver lasciato Downing Street – avrebbe confessato agli amici di essere d'accordo con Cameron sulla necessita' di mettere sullo stesso piano etero e gay per quanto riguarda il matrimonio.
Nella sua carriera a Downing Street, Blair aveva gia' introdotto le unioni civili tra omosessuali e abbassato a 16 anni l'eta' del consenso per rapporti sessuali tra gay. Ma la sua ultima uscita sui matrimoni in chiesa rischia di essere vista come un'aperta sfida al Pontefice, che venerdi' ha esortato i fedeli a bloccare le ''potenti correnti politiche e culturali che cercano di modificare la definizione legale di matrimonio''. Proprio oggi, in 2.500 chiese cattoliche del Regno e' stata letta una lettera dell'arcivescovo Vincent Nichols, leader della chiesa cattolica di Inghilterra e Galles e dell'arcivescovo di Southwak Peter Smith, in cui questi affermano che con la nuova legge il matrimonio si troverebbe svuotato di parte del suo valore e incoraggiano i fedeli a fare quanto possono per difendere quest'istituzione.
E nonostante diversi parroci e decani si siano pronunciati a favore dei matrimoni tra omosessuali, anche i vertici anglicani, a cominciare dal suo primate, l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, restano contrari. Ieri Williams ha incontrato il Papa al Vaticano per celebrare il millenario della fondazione del sacro eremo di Camaldoli e commemorare la partenza di Gregorio Magno e altri 40 monaci benedettini da Roma, per portare il Vangelo tra gli Angli, nella attuale Gran Bretagna. Non e' chiaro tuttavia se i due leader cristiani abbiano parlato anche della questione dei matrimoni gay nel Regno Unito.
Su questo tema la prossima settimana il governo di Londra aprira' una consultazione pubblica. Cameron come anche alcuni dei suoi ministri piu' conservatori sono a favore della legge, ma cio' non vuol dire che la strada per il premier sia gia' spianata. Un sondaggio pubblicato oggi rivela infatti che la meta' dei suoi elettori conservatori sono contro al cambiamento con il 35% invece a favore. Ma se si prende in considerazione tutto l'elettorato, la percentuale di quelli che appoggiano i matrimoni tra gay sale al 45% con il 36% invece che vi si oppone.
Il sottosegretario al Gabinetto Francis Maude, un conservatore progressista, ha messo in guardia il suo partito dicendo che i Tory diventerebbero ineleggibili se restassero ''attaccati ad attitudini sociali retrograde'' come l'opposizione ai matrimoni tra omosessuali. Mentre Lynne Featherstone, il sottosegretario responsabile della consultazione pubblica, ha dichiarato che il matrimonio e' una questione ''delle persone'' e non della chiesa.