KIEV, 27 SET – Rischia di uscire dalla scena politica la leader dell’opposizione ucraina, Yulia Timoshenko: l’accusa ha chiesto una condanna a sette anni di reclusione per l’ex premier, imputata per abuso di potere per i controversi contratti per le forniture di gas russo del 2009.
Se accolta dal giudice, la richiesta impedirebbe all’eroina della Rivoluzione arancione filo-occidentale del 2004 di candidarsi sia alle elezioni parlamentari del 2012 che alle presidenziali del 2015.
Non si è fatta attendere la reazione vigorosa di Timoshenko che, ascoltata la richiesta di condanna a sette anni formulata da una dei procuratori, ha gridato alla “repressione politica” e si è detta “convinta” che giudice e accusa stiano “eseguendo gli ordini del presidente Ianukovich”.
Energica anche la risposta delle centinaia di sostenitori di ‘Yulia’ che manifestano davanti al tribunale di Kiev dal 5 agosto, giorno in cui l’ex premier è stata arrestata per il suo comportamento irriverente nei confronti di corte e testimoni. I simpatizzanti della leader dell’opposizione hanno dato vita a dei tafferugli con la polizia, ma non ci sono stati feriti.
L’udienza è ripresa oggi dopo due settimane di pausa e già si avvia verso le battute finali. Il giudice che presiede la corte, Rodion Kireiev, ha infatti respinto la richiesta della difesa di riprendere le indagini sul caso sostenendo che tutte le prove e i documenti sono già stati presi in considerazione in tribunale, ha quindi invitato i procuratori a procedere con la requisitoria e i legali della ex premier a preparare l’arringa difensiva.
Il processo alla ex lady di ferro sta creando non pochi grattacapi al governo di Viktor Ianukovich, attirandogli le critiche degli Stati Uniti e della Unione europea, che giudicano le accuse nei confronti di Timoshenko politicamente motivate. Non è escluso, secondo alcuni osservatori, che quindici giorni fa il procedimento sia stato sospeso per lanciare un segnale alla vigilia di importanti negoziati tra Kiev e Bruxelles per la creazione di una zona di libero commercio e per una futura integrazione dell’Ucraina in Europa.
La richiesta di una condanna a sette anni non è la più pesante che l’accusa potesse formulare. Il reato per il quale è imputata Timoshenko può infatti essere punito anche con dieci anni di reclusione