La decisione ha un carattere tecnico, e non è probabile che sfoci nell’annullamento del ballottaggio dello scorso 7 febbraio. Ma la Tymoshenko – che nello specifico contesta la decisione della Commissione elettorale centrale di dichiarare la vittoria del leader filorusso malgrado le denunce di brogli – ha presentato un voluminoso fascicolo, ieri, decisa ad ottenere un ‘terzo turno’.
Come nel 2004, quando le proteste di piazza costrinsero lo stesso Yanukovich ad accettare un nuovo scrutinio, che decretò poi la sua sconfitta e l’elezione di Viktor Yushchenko.