Ucraina: la mano delle Russia sulle elezioni presidenziali

In Ucraina tramonta il sogno della rivoluzione arancione del 2004. Il Paese rischia di uscire sfilacciato dalle elezioni presidenziali che si terranno domenica prossima. Il favorito, infatti, è Viktor Yanukovich, il “cattivo” di allora. L’uomo che parlava solo russo e non ucraino, che fu accusato di aver falsificato le elezioni come primo ministro, che fu additato come uomo di Mosca.

I due grandi rivali in lizza, infatti, sono Viktor Yanukovich, capofila del fronte filo-russo, e l’attuale premier Yulia Tymoshenko, ex “passionaria” della rivoluzione arancione. A seguire quanto dicono i sondaggi, con tutta probabilità, questi due esponenti dovrebbero sovrastare gli altri 16 candidati – tra cui il presidente in carica Viktor Yushchenko – e poi sfidarsi nel ballottaggio del 7 febbraio.

La campagna elettorale è stata avvelenata da pesantissime polemiche e accuse reciproche, che sono andate dalla corruzione alla pedofilia. Alla fine di questo bailamme, i sondaggi fotografano uno Yanukovich accreditato tra il 34 e il 42% dei voti e una Tymoshenko tra il 19 e il 22%. Al secondo turno, sempre secondo i sondaggi, il leader filorusso è dato facile vincitore.

“In vendita: il mio voto alle elezioni in Ucraina di domenica da 300 a 500 hryvnias (37-63 dollari). Posso raccoglierne altri”.

Diverse offerte da parte di elettori ucraini disincantati sono comparse in questi giorni su Internet in vista delle elezioni presidenziali nell’ex repubblica sovietica di domenica prossima.

“Non credo nella nostra democrazia, così vendo il mio voto alle elezioni. Potrebbero esserci in vendita altri dieci voti. L’unica discussione sul prezzo sarà al rialzo”, dice una delle inserzioni su Internet pubblicata a Lviv, nell’Ucraina occidentale.

Il servizio sulla sicurezza di Stato non ha fatto commenti sulle offerte, ma un funzionario della commissione elettorale centrale ha sottolineato che comprare voti è illegale e soggetto ad azione giudiziaria. Non sembra tuttavia un reato il fatto di mettere in vendita il proprio voto.

In un’altra offerta dalla capitale Kiev si legge: “Mi è completamente indifferente chi vincerà. Ci sono tre voti in vendita , due a Kiev, uno a Bila Tserkva… 500 hryvnia l’uno”.

Alcune delle offerte sono accompagnate da indirizzo mail. Altre hanno un contatto telefonico.

Una ricerca effettuata dal gruppo indipendente Iniziativa democratica mostra che il 2% degli intervistati a metà dicembre erano pronti a vendere il loro voto a qualsiasi prezzo e il 6% ad un prezzo reputato equo.

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luiss_vcontursi