PISA – ''L'errore supremo dell'Europa è avere fatto la moneta unica senza la federazione tra gli Stati, rimanendo un ibrido che oggi non piace e non serve quasi a nessuno e che è capace solo di dettare politiche di austerity che impediscono la crescita''. Lo ha detto Giuliano Amato nella sua relazione al convegno ''Tramonto dell'occidente. Riflessioni filosofiche e politiche'' organizzato dalla Scuola Normale superiore di Pisa e dalla Fondazione Collegio San Carlo di Modena.
''In questo modo nessuno fa più investimenti che possano consentire di far ripartire l'economia – ha aggiunto Amato – quindi se l'Europa vuole riconquistare un ruolo da protagonista nel mondo deve guardare alle proprie radici per progettare il futuro, tornando a essere quella macina dentro la quale si mischiano culture diverse anche e soprattutto grazie all'immigrazione''.
Il presidente della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ha sottolineato che l'occidente europeo non ha saputo sviluppare una propria ricchezza dalle contaminazioni di culture e ha creato ''un'evidente discrasia tra la Carta europea dei diritti e i diritti reali concessi agli immigrati, soprattutto quelli ritenuti illegali: per fortuna ci sono le corti del Lussemburgo e di Strasburgo che in qualche modo possono spingere l'Europa a correggere i propri errori''.
Del resto, ha aggiunto, ''il prototipo di governance fondato su regole imposte dall'alto e da un'aggregazione di Stati dal basso ha obiettivamente fallito e allora è necessario invertire la rotta''.
''E sbaglia – ha ammonito – chi dice che l'opinione pubblica non è pronta per determinate scelte, perché la colpa è di leaders codardi che non sanno prendere certe decisioni''.