BRUXELLES – Le norme europee non prevedono un ”meccanismo di redistribuzione” tra gli Stati membri dei migranti che chiedono asilo: ”la solidarietà tra gli Stati membri, come noto, è solo su base volontaria”. La regola, ribadita dal portavoce della Commissaria Ue Cecilia Malmtrom, significa che i migranti, che in gran numero potrebbero arrivare in Italia dalla Libia, dovranno restare nel nostro Paese. Eventuali “redistribuzioni” non sono obbligatorie: gli altri Stati Ue non sono tenuti a farsi carico dell’emergenza, insomma, a meno che non vogliano farlo di loro volontà.
La polemica sui migranti è iniziata martedì, soprattutto dopo le parole di Umberto Bossi che aveva suggerito di mandare in Germania e Francia i migranti dalla costa nordafricana. La Ue per ora però mantiene la posizione e ricorda che l’Italia ha accolto nell’ultimo anno un numero bassissimo di richiedenti asilo rispetto ad altri paesi europei: 30 per ogni milione di abitanti, contro i 610 del Belgio o i 915 della Svezia.