STRASBURGO – L’Europa deve fare passi concreti per l’integrazione dei rom: dare lavoro e alloggi, favorire l’accesso alla pubblica amministrazione, garantire l’istruzione dei bambini con insegnanti di lingua rom e, più in generale, imporre agli stati membri di usare meglio i fondi a disposizione (17 miliardi di euro per il periodo 2007-2013).
La plenaria del Parlamento europeo ha approvato quasi all’unanimità (appena 32 voti contrari e 60 astensioni a fronte di 576 voti favorevoli) una risoluzione per introdurre standard minimi obbligatori a livello europeo – con tanto di sanzioni per i governi che non li rispettano – per promuovere l’integrazione sociale, economica e culturale dei rom, la minoranza etnica che – con oltre 10 milioni di individui – è la più grande d’Europa. Netta l’opposizione della Lega Nord, compatta nel votare contro. ”Si è perso di vista il vero significato del principio di sussidiarietà (che attribuisce competenza solo nazionale su alcuni temi, ndr) – ha commentato l’eurodeputato Oreste Rossi – e si è completamente stravolta l’autonomia e la legittimità delle politiche nazionali in questo settore”.
Il testo comunque rappresenta il contributo del Parlamento alla Strategia europea per l’inclusione dei rom che il 5 aprile sarà presentata dalla Commissione. Nella risoluzione si rileva che i rom, al centro del dibattito politico europeo nell’autunno scorso grazie alle politiche di espulsione volute dalla Francia di Sarkozy, soffrono di una discriminazione sistematica e combattono contro ”un livello intollerabile di esclusione” e violazioni dei diritti umani.
”Oggi – ha detto la relatrice per il Parlamento, l’ungherese Lívia Jaroka (Ppe) – abbiamo fatto un grande passo verso un impegno a livello Ue per alleviare la povertà e l’esclusione sociale della piè grande minoranza etnica del nostro continente. Questa strategia Ue deve porre l’accento principale sul rispetto e la promozione dei diritti fondamentali al lavoro, all’alloggio, alla salute e all’istruzione”. La risoluzione del’europarlamento denuncia anche le ”discutibili operazioni di rimpatrio”, che hanno creato un ”clima di paura e inquietudine” fra la popolazione rom e hanno anche avuto l’effetto di aver portato ”preoccupanti livelli di razzismo e discriminazione”.
La Strategia europea della Commissione dovrà pertanto combattere ogni forma di violazione dei diritti fondamentali, inclusi ”la discriminazione, la segregazione, i discorsi d’incitazione all’odio, il profiling etnico, il rilevamento illegale delle impronte digitali, nonché lo sfratto e l’espulsione illegali”.