Vertice d'emergenza tra Merkel e Sarkozy: cercano accordo prima del G20

FRANCOFORTE, 19 OTT – Dopo l'ennesimo stallo fra Parigi e Berlino su come affrontare la crisi, il presidente francese Nicolas Sarkozy vola a Francoforte per un vertice d'emergenza con la cancelliera Merkel, i vertici dell'Unione e del Fondo monetario internazionale. Obiettivo: cercare a tutti i costi l'accordo prima del vertice europeo di domenica, come promesso al G20 di Parigi sotto pressante richiesta degli Usa e del Fmi, Ma la Germania continua a fare muro, e lancia una riforma dei trattati.

L'occasione e' offerta dalla cerimonia per la fine del mandato di Jean-Claude Trichet alla presidenza della Banca centrale europea. Sarkozy, dopo aver inizialmente rifiutato l'invito dell'Eurotower, all'ultimo minuto ha deciso di volare a Francoforte. Ci sono il presidente della Commissione Ue Jose' Manuel Barroso e quello dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, nonche' il direttore generale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde. Un 'parterre' di tale rilievo da far pensare che l'emergenza e' tanto alta da convincere tutti a incontrarsi di persona.

''La situazione peggiora'', e' l'avvertimento recapitato ai leader europei dal presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy nell'invito al vertice. Tocca quadrare il cerchio prima dell'appuntamento di Bruxelles, da cui o arrivera' una svolta, o il rischio e' un ennesimo sfracello sui mercati.

Sono tre i fronti aperti: la ricapitalizzazione delle banche, le perdite da imporre alle banche sui titoli greci e, soprattutto, il potenziamento del fondo salva-stati, lo 'European Financial Stability Facility'. Le ultime indiscrezioni, dopo gli auspici del G20 parigino, erano per un potenziamento a 2.000 miliardi. Ma ad appena quattro giorni dal vertice Ue il negoziato e' bloccato e a confermarlo oggi, da Parigi prima di volare in Germania, e' stato lo stesso Sarkozy.

Al centro dell'ennesima disputa non c'e' solo la dimensione del 'Efsf' e quello dell' 'haircut' da imporre alle banche creditrici della Grecia. Il contrasto riguarda cosa fare del nuovo 'Efsf', che la Francia – come ha confermato oggi il ministro delle Finanze Francois Baroin – insiste per trasformare in una banca in grado di finanziarsi con i prestiti della Bce. Un'idea che si scontra con la ''reticenza'' – per dirla con Baroin – sia di Berlino che della stessa Bce. Lo stesso Sarkozy avrebbe detto ad alcuni parlamentari a Parigi che ''in Germania, la coalizione e' divisa su questo tema. Non dobbiamo convincere solo Angela Merkel'', secondo uno dei presenti.

Nessun commento e' arrivato al termine del vertice da Sarkozy, ne' dalla Merkel. Ma una misura della posizione tedesca la danno le parole della Merkel durante la cerimonia per Trichet. ''Se fallisce l'euro fallisce l'Europa, ma noi non lo permetteremo'', giura la cancelliera prima di ribadire: il vertice di domenica non sara' risolutivo. Berlino, piuttosto che sull'emergenza contingente che chiede soldi ai governi, e' sintonizzata sulle riforme.

La crisi – dice la cancelliera – sia occasione per rafforzare l'Europa: ''un cambio dei trattati non e' da escludere, non e' un tabu'''. Magari nella direzione indicata oggi da Trichet, una quasi-unione di bilancio con un ente europeo in grado di vigilare e sanzionare sui bilanci. Un tema esplosivo visto che tocca la sovranita' degli Stati ma che – come confermano alte fonti europee – sara' ampiamente discusso dai leader Ue domenica, nonche' dai ministri delle Finanze europei all'Eurogruppo di venerdi'.

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