ROMA – 007 con poteri speciali: la garanzia di poter commettere reati pur di acciuffare un terrorista, la possibilità di mantenere la copertura anche davanti alle domande di un magistrato. Anche in carcere.
La “licenza antijihad“, ovvero quel pacchetto di norme che il governo vorrebbe far approvare per combattere il terrorismo, si è in realtà arenata. Non è infatti materia facile da digerire e soprattutto, vista la prossima scadenza dell’elezione del capo dello Stato, Renzi non ha voluto forzare la mano.
Una legge del 2007 consente agli agenti dei servizi segreti di commettere reati non gravi se autorizzati, quando ovviamente il fine è quello di stanare covi di jihadisti. Non l’omicidio, per essere chiari, non reati gravi. Ma ora i Servizi chiedono mani più libere. Nel decreto ora si pensa di assecondare questa necessità e garantire anche una copertura in caso di arresto. Ma la risposta del Parlamento non è scontata.