Fine vita, Rutelli e Bianchi si sfilano dal Pd “Ma non è scissione”

Sul testamento biologico di Pd ce ne sono almeno tre. Quello di maggioranza, della Finocchiaro e di Ignazio Marino che vuole lasciare al singolo cittadino la decisione sulle terapie e sull’assistenza da accettare o rifiutare in fine vita, alimentazione e idratazione artificiali comprese. Quello della Binetti che concorda con la Chiesa sul fatto che alimentazione e idratazione sono non rifiutabili e non sospendibili. E quello di Rutelli che vuole la decisione sia lasciata al medico.

Il 5 di marzo la discussione parlamentare andrà ad una prima conta. La legge come si profila allo stato attuale prevede un documento da redigere con il concorso del medico di base davanti a un  notaio, obbligatoriamente da rinnovare ogni tre anni e comunque solo indicativo ma non vincolante per il medico.

Francesco Rutelli protesta contro chi ha letto nella sua posizione un retroscena di natura politica, dichiara di non voler preparare nessuna rottura nel Pd e di agire solo secondo coscienza e non a seguito di indicazioni della gerarchia vaticana.

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