Politica Italiana

2 giugno, la Lega guasta la Festa: “Se la sovranità appartiene all’Europa, Mattarella dimettiti”

“Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell’Unione europea invece che dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso”.

E’ il senatore della Lega Claudio Borghi a dare fuoco alle polveri con un contundente attacco diretto al capo dello Stato. Il motivo del contendere è decisamente politico e riguarda le diverse visioni sul futuro dell’Europa a pochi giorni dalle elezioni che la premier Giorgia Meloni ha definito un “referendum tra due idee d’Europa”.

Passano alcune ore surreali in attesa di una smentita della Lega al suo senatore, notoriamente provocatore nelle sue uscite, e invece niente. Anzi, scende in campo il leader, nonché vice-premier, e l’attacco al Colle diventa qualcosa di più serio.

“Oggi c’è la festa della Repubblica, oggi è la festa degli italiani, della Repubblica, non della sovranità europea”, replica a chi gli chiede proprio del fendente a Mattarella. Ci vuole ancora qualche ora per spingere Salvini ad una mezza frenata dando la colpa ai giornali che hanno “travisato” le parole del presidente.

“Noi non chiediamo le dimissioni di nessuno. Borghi è un nostro ottimo senatore, e io penso che il capo dello Stato sia stato travisato da qualche giornale perchè nel giorno della festa della Repubblica, nel giorno in cui la Costituzione ci ricorda che la sovranità appartiene al popolo, parlare di sovranità europea…”. Ma è troppo per molti anche se non per tutti.

Cosa aveva detto Mattarella nel suo discorso per scatenare la reazione del partito già federalista e oggi convintamente “patriottico” e insofferente di ogni cessione di sovranità nazionale?

“E’ dovere civico e preziosa opportunità per riflettere insieme sulle ragioni che animano la vita della nostra collettività, inserita oggi nella più ampia comunità dell’Unione Europea cui abbiamo deciso di dar vita con gli altri popoli liberi del continente e di cui consacreremo, tra pochi giorni, con l’elezione del Parlamento Europeo, la sovranità”.

 

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Warsamé Dini Casali