ROMA – I dubbi avanzati dai tecnici del Senato sulle coperture del decreto Irpef sono “tecnicamente falsi”. Così il premier Matteo Renzi ha liquidato le perplessità avanzate in merito al provvedimento che introduce il cosiddetto bonus di 80 euro in busta paga. Ma il presidente del Senato, Pietro Grasso, non gradisce e difende l’autonomia dei suoi tecnici. “Mi faccio garante dell’autonomia e indipendenza degli uffici di Palazzo Madama”, ha detto non lasciando cadere nel vuoto la polemica.
Secondo l’Ufficio Bilancio del Senato, l’aumento della tassazione sulle quote Bankitalia, utilizzato come copertura del dl Irpef, ovvero per trovare parte delle risorse per il bonus 80 euro del governo Renzi, potrebbe essere incostituzionale. Ma il premier, intervenuto a La Telefonata di Maurizio Belpietro su Canale 5, ha smentito ogni perplessità derubricandola a mera tecnicalità. E insinuando il dubbio sull’autonomia di giudizio dei funzionari:
“Abbiamo chiesto al Senato, e ai tecnici del Senato, alcuni sforzi – ha detto Renzi – Per esempio abbiamo detto che se mettiamo un tetto agli stipendi dei manager di 240mila euro dovrebbero farlo anche al Senato. Hanno risposto? A me no”.
Affermazioni che hanno fatto scattare il presidente del Senato che si schiera in difesa degli uffici a lui sottoposti:
“Mi faccio assolutamente garante dell’autonomia e dell’indipendenza degli uffici di Palazzo Madama – ha replicato Grasso – In particolare del Servizio del bilancio che da 25 anni, nei confronti di tutti i governi, fornisce analisi finanziarie approfondendo con attenzione i dati che accompagnano tutti i provvedimenti legislativi, analisi che possono suscitare dibattiti sul piano tecnico e reazioni sul piano politico, ma mai accuse di falsità né sospetti di interessi corporativi o addirittura personali”.
“L’unico faro dell’ufficio bilancio”, ha concluso Grasso “è il pieno rispetto dell‘articolo 81 della nostra Costituzione”. Ovvero la norma che garantisce la piena copertura su qualsiasi legge.