ROMA – Chi nonostante tutto critica in modo gentile si limita a parlare di occasione persa. Chi sceglie di andare giù duro ma evita gli insulti ricorda al Pd che “fa parte della Casta e lo ha dimostrato”. Altri, invece, attaccano a tutto spiano, insultano, e scrivono di essere stati censurati.
La “luna di miele”, ammesso e non concesso che ci sia mai stata, tra il “popolo del web” e il Partito Democratico, si infrange sulle Province, o meglio sull’astensione del partito di Pier Luigi Bersani ad una legge dell’Italia dei Valori che ne chiedeva l’abolizione.
Ufficialmente il Pd si astiene perché la legge non serve (per abolirle ne servirebbe una Costituzionale). Ma la spiegazione, tecnica, non placa chi al partito, per effetto amministrative e referendum, si era ravvicinato. Al di là della fattibilità, infatti, al Pd viene contestato il “segnale” politico che viene dall’astensione. Il voto, infatti, ha impedito al governo di essere battuto alla Camera e ha comunque trasmesso all’elettorato la sensazione della “non urgenza” dell’abolizione delle province.
Il risultato, sul piano dell’immagine, è quello di un autogol. Sul web, racconta Repubblica.it, si scatena la protesta: “”Ogni volta c’è una scusa buona per non mettere mano a nulla”, scrive quasi rassegnato Francesco C., “il paese si sta muovendo e voi rimanete immobili”. “Accidenti a voi…”, si rammarica Federica, “un’altra occasione persa”. Incredulità mista a rabbia per molti dei sostenitori. “Delusione, tristezza, amarezza, questi sono i sentimenti che provo”, elenca Rosaria M., “nell’aver appreso la notizia che vi siete astenuti”. Ci sono poi quelli che vanno giù duro. “Siete una vergogna per l’Italia, avete dimostrato di far parte della casta”, scrive Stefano S., che arriva ad invocare un passo indietro del segretario. “Dopo Berlusconi oggi chiedo anche a Bersani di dimettersi perché è un’offesa ai suoi elettori”. “Ho strappato la tessera Pd, ve la rispedisco con posta prioritaria, spero che altri facciano lo stesso”, è l’auspicio amaro di Sabatino A.”
Commenti molto chiari cui si unisce un certo mal di pancia interno al partito. Si è dissociato, e non è certo una novità per il Pd, il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Più anormale, invece, l’outing di Anna Finocchiaro: “Abbiamo sbagliato ad astenerci”. Sia chiaro, la senatrice non lo dice apertamente, ma probabilmente avrebbe votato contro la proposta Idv: “Per come e’ scritta, la norma presentata dall’Idv e’ del tutto inutile. Per abolire le province non basta scrivere ‘sono abolite le province’ anche perche’ esse sono organi previsti dalla Costituzione, serve una norma ben piu’ articolata, che tenga conto del ruolo, della forza e della competenza delle province”.