Il presidente della Camera Gianfranco Fini interviene sulla votazione di martedì sull’abusivismo: “A mio avviso, avendo accertato l’effettivo andamento della seduta sarebbe stato lecito avvalersi della potestà di disporre la immediata ripetizione del voto, cosa che ieri non è avvenuta”.
“Tuttavia – spiega Fini – non vi sono i presupposti regolamentari perché oggi ci sia un annullamento della votazione con ripetizione. Andava fatto immediatamente”.
Fini ha citato l’articolo del regolamento della Camera in base al quale si possono annullare e ripetere immediatamente le votazioni in cui si registrino anomalie, un “apprezzamento che è rimesso al presidente di turno, il quale può far ripetere il voto nell’immediatezza. Tuttavia, alla luce dell’articolo 56 del regolamento e della prassi non vi sono oggi i presupposti regolamentari perché ci sia un annullamento con ripetziione del voto; non si può fare il giorno dopo in quanto la decisione è legata all’apprezzamento reale delle circostanze contingenti”.
“Ove si ripetesse il voto oggi”, sostiene Fini, “si rischierebbe di porre in discussione la certezza delle deliberazioni della Camera, con una lesione dei diritti dell’intera Assemblea”. Fini si è riservato di convocare la Giunta del Regolamento “per definire eventuali criteri per guidare la discrezionalità dei presidenti di turno nelle votazioni”.
“E’ evidente che sarebbe un vulnus altrettanto grave, se non ancora più grave, decidere il giorno dopo se una votazione è valida o meno”, ha risposto Fini ad Antonio Martino (Pdl), che in Aula ne contestava la scelta di non far ripetere la votazione. Per Martino sarebbe un vulnus non consentire alla maggioranza di esprimere il proprio voto. Fini ha poi invitato Edmondo Cirielli (Pdl) a “non esprimere valutazioni sulla buona o sulla cattiva fede dei presidenti di turno. Siamo qui tutti a garantire il rispetto del regolamento”.
Martedì il decreto legge in materia di abusivismo edilizio era stato “affossato”. Mercoledì mattina per quasi un’ora i capigruppo, convocati dal presidente Gianfranco Fini su richiesta del presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto, si sono confrontati su quanto è accaduto ieri nell’Emiciclo in seguito alla chiusura della votazione di una pregiudiziale sul decreto alla quale non hanno partecipato diversi deputati della maggioranza.
Sulla regolarità della votazione è scontro. Il Pdl con Cicchitto si rivolge a Fini: “Esprimo il mio apprezzamento per quanto lei ha detto in merito a ciò che è avvenuto in quest’aula, questa sua valutazione sgombra il terreno da leggende metropolitane secondo le quali c’era un caso di assenteismo o di dissenso politico”.
“Qui – spiega ancora Cicchitto – il punto è politico perché non può in nessun modo avvenire in questa assemblea che oltre 40 deputati siano privati, da una decisione improvvida, del loro diritto di voto pur essendo presenti in Aula”. Rinnovando fiducia a Fini “nel suo ruolo come presidente al di sopra delle parti”, Cicchitto evidenza che “c’é un problema rispetto a chi si è rivelato al di sotto delle parti”: l’attacco e nei confronti della vicepresidente Rosy Bindi.