L’acqua è un bene della comunità. È quanto deve aver pensato la giunta regionale pugliese, che ha deciso di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale l’articolo 15 del decreto legge 139 del 25 settembre 2009, in riferimento alla competenza sulla gestione delle risorse idriche.
L’Avvocatura regionale, alla quale è stato affidato l’incarico, ha tempo per l’impugnazione sino al 24 novembre, data entro la quale il decreto dovrà essere convertito in legge. La decisione è stata adottata con una delibera di giunta, proposta dall’assessore alle Opere pubbliche, Fabrizio Amati. in cui si sancisce il principio che l’acqua è «un bene comune dell’umanità».
Con l’impugnazione, si legge in una nota, la Regione punta ad ottenere «il riconoscimento della propria competenza esclusiva in una materia che non può essere regolata come se fosse un ordinario servizio pubblico di rilevanza economica e pertanto assoggettabile alle regole della concorrenza».