
ROMA – Dopo la bocciatura del Salva Roma da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con conseguente stop al pacchetto, il Governo è atteso da un’altra prova, il Milleproroghe.
Le norme che salvano il bilancio approvato dal Comune di Roma, le clausole per la recessione dagli affitti d’oro per le sedi istituzionali e la proroga dei pagamenti fiscali per le zone alluvionate della Sardegna. Sono questi alcuni dei provvedimenti che entreranno venerdì 27 nel consiglio dei ministri di fine anno, in seguito alla decisione del governo di ritirare il dl Salva Roma maturata dopo un consulto con il Capo dello Stato. Camera e Senato, convocate per il 27 e per il 28, intanto, restano in attesa delle decisioni dell’esecutivo.
Gli alfaniani intanto plaudono a Napolitano e avvertono Letta: “Quello che emerge – dice Cicchitto, esponente del Nuovo Centrodestra – dalla decisione di ieri l’altro di ritirare il decreto salva-Roma sulla base di una intesa Napolitano-Letta deve essere di lezione per tutti: il governo deve fare i suoi decreti con grande rigore rimanendo coerente con il tema fondamentale che li determina. Perché ogni qual volta che se ne distacca su qualche punto ciò dà il destro alla Commissione Bilancio del Senato e a quella della Camera a seconda della successione nello svolgimento del tema di aggiungere una serie di altre questioni che vanno da esigenze territoriali anche legittime a richieste di lobby ad autentiche marchette”.