ROMA – Agrigento. 1300 sedute comunali solo per intascare il gettone: 300mila € l’anno. La Guardia di finanza sta acquisendo, nell’ufficio di presidenza del Comune di Agrigento, gli atti sulle presenze e i fogli di pagamento dei consiglieri impegnati nelle commissioni. Sul caso di 1.133 commissioni consiliari nel solo 2014, costate 285 mila euro circa, hanno puntato l’attenzione trasmissioni televisive come “Ballarò” e “L’Arena“. La Procura, già dallo scorso dicembre, ha aperto un fascicolo di inchiesta di cui si stanno occupando i pubblici ministeri Santo Fornasier e Alessandro Macaluso.
La città si è improvvisamente svegliata: in pochi giorni sono seimila quelli che aderiscono al gruppo #Noisiamoaltro #Agrigentomanifesta, solo durante il collegamento con la diretta tv di Ballarò mille cittadini hanno improvvisato una manifestazione a Porta di Ponte. Risultano agli atti convocazioni per tre commissioni del Consiglio al giorno, anche a Natale.
Del resto Agrigento fatica a scrollarsi di dosso la reputazione di provincia fra le più “povere” d’Italia: l’acqua comunale esce dai rubinetti ogni 4 giorni in molti quartieri, tariffe e bollette sono fra le più alte del Paese, come sostegno alle famiglie con disabili il sostegno comunale è fermo a 28 euro all’anno.
I cittadini si sono fatti due calcoli facili facili: quasi 300 mila euro l’anno, fanno 10mila euro a consigliere comunale per no fare nulla, per non produrre carta utile a intascare prebende immotivate.