Clamorosa notizia fornita al paese, ai giornali e alle tv dal ministro della giustizia Angelino Alfano. Eppure la notizia è sfuggita a tutti. Nel nostro piccolo rimediamo: il ministro Alfano davanti alle telecamere di Rai3 e con di fronte Lucia Annunziata ha informato tutti che nuovi reati verranno imputati a Berlusconi e nuovi processi si apriranno a carico del premier. Accuse e procedimenti finora ignoti e inediti, roba nuova di cui fino a domenica pomeriggio 7 febbraio nessuno sapeva nulla. La notizia come si vede è grossa e clamorosa. Ma è quel che ha detto Alfano, non ci piove.
Ha detto infatti Alfano: «Berlusconi si farà processare quando avrà finito di governare». Quindi presumibilmente, nel migliore o peggiore dei casi a seconda dei punti di vista, Berlusconi si farà processare nel 2013. Sempre che non venga rieletto presidente del Consiglio o non diventi presidente della Repubblica. A quella data, il 2013, non potrebbe essere processato in nessun modo nei due, tre processi che ha in corso. Ha detto infatti Alfano che governo e maggioranza insisteranno e otterranno da oggi ad allora la legge sul “processo certo”. Quello che secondo Alfano «ipocritamente viene chiamato processo breve».
Con il “processo certo” è certo che nel 2013 i processi in corso di Berlusconi saranno defunti e sepolti per intervenuta scadenza dei termini. Cosa che in realtà avverrebbe, di qui al 2013, anche senza il processo breve o certo che sia. Bastano e avanzano il “legittimo impedimento”, cioè la franchigia di 18 mesi che premier e ministri avranno per non presentarsi ai processi, e poi basterà e avanzerà il Lodo terza edizione, cioè la non processabilità di premier e ministri durante il mandato. Bastano, avanzano e, se poi per assurdo non fossero sufficienti, c’è la soluzione finale di un ripristino, sia pure moderato e, almeno nelle intenzioni pudico, della immunità parlamentare.
Non ci sono dubbi, quando «Berlusconi avrà finito di governare», al minimo nel 2013, per via di calendario, prescrizione, impedimento, lodo…non ci sarà nessun processo cui il premier possa presentarsi anche volendo. Quindi se Alfano, che è insieme ministro e pupillo di Berlusconi, se Alfano, che è persona insieme competente e informata, se Alfano sa quel che dice e si mette insieme quel che Alfano dice, allora la notizia data da quello che si chiama il “Guardasigilli”, cioè dal responsabile della Giustizia in Italia, è chiara e netta e incontrovertibile: ci saranno altre accuse e processi per Berlusconi. Se no, come farà Berlusconi a “farsi processare” come garantisce Alfano in processi estinti come Alfano sa meglio di chiunque altro?
A prender per buone e alla lettera le parole di Alfano a questa conclusione si arriva, se si tiene fede alla sua buona fede e attendibilità altra conclusione logica non c’è. Ma forse Alfano parlava “leggero”, non bisogna prenderlo troppo sul serio. Forse quando ha giurato che «Berlusconi si frà processare quando avrà finito di governare» non ha avuto il tempo di calcolare i tempi. Si è dimenticato che la legislatura scade nel 2013, ha avuto piccola e momentanea amnesia sulle leggi che sta firmando.
Insomma, parlava in tv… Non è che proprio scherzava ma erano frasi buttate lì, una conversazione informale, cose che insomma si dicono così, per chiacchierare, frasi che sfuggono e sfumano… come quella che «Berlusconi si farà processare…». Stia tranquillo ministro Alfano, nessuno è così sciocco, superficiale e pignolo da confondere una chiacchiera da salotto, una battuta ad effetto con impegni seri e obbligatori. Lei ha detto: Berlusconi si farà processare l’anno del mai e il giorno del poi…Abbiamo capito, siamo uomini di mondo.