Ma e’ proprio futuro che Angelino Alfano sembra avere poche incertezze. Imprimere una svolta al Pdl con l’obiettivo di aprire il cantiere di ”una grande costituente popolare che aggreghi i moderati italiani alternativi alla sinistra”. Una mano tesa all’Udc di Casini innanzitutto da cui il Guardasigilli non pretende una risposta ”nel pomeriggio perche’ – spiega – questo e’ un processo politico importante e non un telequiz, non abbiamo bisogno di una decina di voti, abbiamo gia’ avuto tante fiducie”.
Il segretario sa bene che per risalire la china e recuperare ”il voto del popolo dei moderati che non se n’e’ andato a sinistra” bisogna cambiare abito al Pdl: ”Noi – mette in chiaro Alfano – dobbiamo lavorare al partito degli onesti. Lei – dice rivolto al premier seduto per tutto il Cn al banco della presidenza – e’ stato perseguitato dalla giustizia ma, con tutta onesta’ dobbiamo anche dire che non tutti lo sono”.
E la strigliata prosegue con la richiesta di mettere fine ”all’anarchia” istituendo ”un meccanismo di regole e sanzioni”. Nonostante l’addio al ministero della Giustizia sia stato rinviato (”mi dimettero’ dopo l’approvazione del codice antimafia”), la svolta del partito non puo’ attendere. Martedi’ Alfano sara’ in prima fila nella riunione del gruppo del Pdl alla Camera che dovra’ decidere sul testamento biologico ma soprattutto sul voto in giunta delle Autorizzazioni per il deputato del Pdl Alfonso Papa, implicato nella cosiddetta P4. Poi sara’ atteso per la prima uscita pubblica alla festa di Mirabello.
