ROMA – Alberto Tedesco (Pd) al Senato, Alfonso Papa (Pdl) alla Camera. Per entrambi il giorno decisivo è mercoledì 20 luglio, quello in cui i due diversi rami del Parlamento decideranno sulle rispettive richieste d’arresto.
Il provvedimento, per i due, è lo stesso. Lo stato d’animo loro e dei rispettivi schieramenti è però molto diverso. Il Pd, infatti, si schiera compatto per l’arresto del suo senatore, ha annunciato voto favorevole e, secondo quanto scrive su Repubblica Liana Milella ci dovrebbe essere il colpo di scena: per stoppare pure il chiacchiericcio sui dalemiani, cui fa capo Tedesco, pronti a salvare sia lo stesso Tedesco che Papa, Tedesco medesimo parlerà in Aula e chiederà che si voti per il suo arresto. A quel punto a Papa non resterà nient’altro da fare che parlare anche lui, a braccio, per dirsi ancora una volta innocente.
Se quindi da parte del Pd ci sono tutte le intenzioni per far fare alla giustizia il suo corso, atteggiamento radicalmente opposto si percepisce nel Pdl. Secondo Liana Milella i berlusconiani hanno paura di un “effetto Craxi”, con la gente che tira le monetine. Dopo anche il neo-segretario Angelino Alfano mette in chiaro che “il partito degli onesti non sarà mai il partito delle manette”. Quindi niente arresto per Papa che del ministero da lui retto per tre anni è stato alto dirigente. Non solo. Qualcuno ha parlato anche di un ricatto ai danni del Pd: “Se ci fate arrestare Papa, noi vi fottiamo Tedesco”. Nel partito, quindi, si lavora per salvare il deputato e il Pdl punta al voto segreto, con buona pace della Lega che è contraria. Il Carroccio ha deciso, nella riunione di martedì sera, che i deputati avranno “libertà di coscienza”, quindi ciascuno voti come vuole. Ma secondo il Pdl con il voto segreto Papa potrebbe arrivare ad avere 340 voti contro l’arresto. Tutto il Pdl, i Responsabili, almeno metà della Lega, una buona fetta dell’Udc, frange significative del Pd, più schegge varie. Se finisse così sarebbe un sucesso.
