Ci sono le frasi e le interviste rese dallo stesso Mario Borghezio tra le prove presentate dalla difesa di due anarchici in un processo in cui l’esponente della Lega Nord è parte lesa di minacce e diffamazione. L’episodio contestato risale al 23 aprile 2009, quando, in prossimità della Festa della Liberazione, un fantoccio con le sembianze del personaggio politico comparve, appeso a testa in giù, davanti alla sede provinciale di Torino della Lega.
La postura si richiamava all’esposizione del cadavere di Benito Mussolini: un volantino, per sottolineare il concetto, diceva “A piazzale Loreto c’é ancora posto”. La difesa afferma che con l’iniziativa si voleva solo denunciare il carattere fascista dell’azione politica di Borghezio, e l’avvocato Roberto Lamacchia, all’udienza di oggi, ha consegnato al tribunale una copiosa rassegna stampa: fra i documenti spicca un dvd in cui Borghezio, in Francia, spiega agli astanti come in Italia si preferisca dire di essere “nazionalisti” piuttosto che “fascisti”.
I giudici non hanno accolto la richiesta del penalista di ascoltare Marco Revelli, storico, sociologo e docente universitario, perché – hanno spiegato – le circostanze sulle quali doveva essere interrogato sono le stesse contenute nella rassegna stampa. Il processo è stato aggiornato al 14 ottobre.