Mentre tra politici e televisione pubblica è scontro sul programma di Santoro, Daniela Santanché prende la palla al balzo per rimettere in piedi la sua battaglia contro “Annozero”.
Dalle colonne del Giornale di Vittorio Feltri la leader del Movimento per l’Italia si domanda: «Perché mai, chiedevamo, i soldi dei contribuenti raccolti dalla televisione pubblica con il canone devono farsi complici efiancheggiatori di questo modo incivile di fare informazione?».
La Santanché punta il dito contro la demogogia, contro quelli che sfruttano la controinformazione. Dimenticate le battaglie contro l’islam, adesso si accanisce contro la manipolazione politica in Rai. Di destra o di sinistra? Chiaro che si riferisca all’entourage di sinistra.
A distanza di oltre un anno, si ripete nell’accusare il vignettista Vauro: «Lo scrivevo l’8 maggio 2008, all’indomani della puntata di Annozero che si concludeva con le vignette di Vauro che sbeffeggiavano la tomba delle centinaia di vittime del terremoto in Abruzzo (…) Torno a chiederlo oggi, dopo la prima puntata della nuova stagione di Annozero: stesso fango, stesse tecniche di linciaggio, stessa demagogia. E stesse vignette: al ghigno sulle tombe dell’Abruzzo è sostituito solo quello sulle tombe dei caduti italiani in Afghanistan».
E rattristata da simile mancanza di pluralismo nella televisione pubblica, la leader del Movimento per l’Italia promette battaglie di piazza. È pronta a raccogliere le firme per non pagare il canone.
Daniela Santanché per farlo ruba un’espressione tipicamente di sinistra: “disobbedienza civile” fintanto che la Rai non verrà restituita ai cittadini,«non costringiamoli oggi a essere indottrinati dal Santoro di turno anche nel tempo, non poco, che passano davanti alla televisione».