Annozero, Santoro replica a Masi: “Mi accusa in tv senza contraddittorio”

”Dopo aver cercato di bloccare Annozero infliggendomi una sanzione disciplinare abnorme, il direttore Masi, preso atto del fallimento di questo tentativo, ha dichiarato di volere attendere il responso della magistratura ma, nel contempo, ha usato due trasmissioni televisive della Rai per rilanciare le sue accuse nei miei confronti. In tutte e due queste circostanze i miei argomenti difensivi sono stati ignorati e perfino la mia frase ‘incriminata’ non è stata fatta ascoltare così come da me pronunciata”. E’ quanto afferma sul sito di ‘Annozero’, Michele Santoro, in merito alle ultime apparizioni del dg Mauro Masi venerdì scorso a ‘L’ultima parola’ e ieri a ‘Porta a porta’, in uno dei suo ‘Vaf (Valutazioni a freddo), intitolato ‘Contraddittorio perfetto’, dicendosi contento della scelta del dg di affidarsi al giudice ordinario.

”In Porta a Porta – prosegue Santoro – Maurizio Belpietro ha potuto affermare indisturbato che io sarei stato sospeso per quindici giorni dal direttore generale Gianni Pasquarelli 15 anni fa, circostanza completamente inventata. L’onorevole Maurizio Gasparri ha addirittura potuto indicarmi come il responsabile del suicidio del maresciallo Lombardo senza che nessuno facesse notare che le inchieste aperte dalla magistratura si sono concluse con archiviazioni, che non sono mai stato nemmeno indagato, che la Rai non mi ha mosso contestazioni di sorta. Invece giornali e trasmissioni televisive sono stati condannati per aver riportato gli stessi giudizi nei miei confronti”.

”Si è fatto anche riferimento a una sanzione che l’Agcom ha comminato alla Rai – aggiunge ancora Santoro – senza riferire che la stessa Rai l’ha impugnata per manifesta ingiustizia riconoscendo che avevo correttamente esercitato il diritto di cronaca riportando le dichiarazioni di Grillo. Ma si è dimenticato l’unico precedente effettivamente significativo: la sanzione disciplinare di quattro giorni di sospensione applicatami otto anni fa per avere affrontato, nel mio programma, il tema scottante dell’editto di Sofia emesso da Silvio Berlusconi per ottenere che io fossi messo al bando insieme a Biagi e a Luttazzi”.

”L’azienda, ieri come oggi, ritenne di potermi punire con l’accusa di avere fatto uso personale del mezzo televisivo – conclude il conduttore di ‘Annozero’ -. Ma quella sanzione fu annullata dal Tribunale di Roma che mi diede atto di avere doverosamente informato il pubblico su un tema di interesse generale. Nulla di nuovo sotto il sole. Anche questa volta l’intervento punitivo contro di me e’ stato preceduto da una scomunica impartita da Silvio Berlusconi. Anche questa volta sarà fatta giustizia. In sede civile (e sono molto contento della scelta fatta da Masi di non accettare l’arbitrato interno e di affidarsi al giudice ordinario) e in sede penale”.

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Alessandro Avico