ROMA – Uno stimatissimo dermatologo tutelerà la vostra privacy. Antonello Soro e Licia Califano per il Pd; Augusta Iannini e Giovanna Bianchi Clerici per il Pdl: sono loro i quattro nuovi componenti del collegio del Garante per la protezione dei dati personali. Tutto regolare, le solite “indicazioni” di partito, in perfetto stile da manuale Cencelli. Se non fosse che i quattro eletti dovrebbero costituire un collegio che assicuri indipendenza. E se non fosse poi, come è scritto al comma 2 dell’art. 153 del Codice della Privacy (D. Lgs 196/2003), che:
I componenti sono scelti tra persone che assicurano indipendenza e che sono esperti di riconosciuta competenza delle materie del diritto o dell’informatica, garantendo la presenza di entrambe le qualificazioni.
Non per malignare ma dei quattro eletti soltanto due possono dirsi esperti giuristi di “riconosciuta competenza”: Licia Califano è infatti esperto di diritto costituzionale all’università di Urbino, mentre Augusta Iannini è un magistrato, nonché capo dell’ufficio legislativo del ministero della Giustizia. Poi c’è Giovanna Bianchi Clerici giornalista professionista con una laurea in lingue e civiltà orientali, componente del Cda Rai, eletta tra le fila leghiste.
Ma poi arriva la nota “stonata”, Antonello Soro, che oltretutto è tra i favoriti alla presidenza, di professione fa il dermatologo. Certo un medico saprebbe riconoscere un’efficace tutela dei vostri dati sanitari, dati sensibili per eccellenza. Ma resta il fatto che le indicazioni al già citato art. 153 risultano disattese e nel curriculum dello stimato dermatologo, vicinissimo a Franceschini, non figurano né la competenza giuridica, né tantomeno l’esperienza informatica. Paradossale che sia stato scelto poi proprio dal Pd che, alla vigilia delle elezioni in Parlamento, ha improvvisato anche una sorta di primarie per eleggere i nominati democratici.
