ROMA – Antonio Stefano Caridi è accusato di essere ai vertici di una cupola segreta della ‘ndrangheta e la Giunta per l’Immunità del Senato ha dato l’ok all’arresto del senatore di Gal. Se le prime previsioni del voto in Senato sull’arresto facevano pensare che la discussione non sarebbe arrivata in aula prima della fine dell’estate, a cambiare le carte in tavolo è stato il presidente del Senato Pietro Grasso. Proprio Grasso la mattina del 4 agosto ha cambiato l’ordine del giorno, inserendo la votazione sull’arresto prima della discussione sulla riforma dell’editoria.
Il presidente del Senato ha disposto l’inversione dell’ordine del giorno dei lavori del 4 agosto e ha dichiarato:
“Colleghi, come noto l’ordine del giorno di oggi prevede tra l’altro l’esame di un documento il cui esito potrebbe incidere sia sulla libertà personale di un senatore sia sulla stessa composizione della nostra Assemblea e ritengo che tale argomento debba avere la priorità sugli altri, pertanto ai sensi dell’articolo 56 comma 3 del Regolamento dispongo l’inversione dell’ordine del giorno”.
Dopo le prime rimostranze, targate centrodestra, in merito all’inversione dell’ordine del giorno dei lavori decisa dal presidente Pietro Grasso, l’Aula del Senato è entrata nel vivo della discussione sull’autorizzazione alla richiesta di arresto del senatore Antonio Stefano Caridi. Ora però, fanno notare diverse fonti parlamentari, il rischio è che al momento del voto sul senatore manchi il numero legale. La quota necessaria, essendo al momento 28 gli assenti giustificati, è di 147 senatori.
Il gruppo Dem, quello M5S, i senatori Si e gli ex M5S garantirebbero 155 senatori, fanno notare fonti parlamentari. I senatori Pd si dichiarano compatti nel garantire la loro presenza in Aula, mentre ci sono dubbi sull’atteggiamento del gruppo Autonomie: secondo quanto si apprende molti di loro, infatti, vorrebbero votare – visto che è previsto lo scrutinio segreto – contro la richiesta di arresto del senatore Caridi per protestare contro la decisione di Grasso, definita ‘arrogante’, di invertire l’ordine del giorno.