Silvio Berlusconi teme che il fango dello scandalo G8, delle case pagate da Anemone, possa colpire il governo e sceglie, come già successo qualche mese fa dopo l’affaire-Noemi, di spiegare la sua difesa in esclusiva a Bruno Vespa per il suo ultimo libro: “Si tratta di casi personali e isolati che nulla hanno a che vedere con l’attività del governo e del partito”, il Pdl “non ha mai ricevuto finanziamenti illeciti”, spiega Berlusconi. a Vespa che lo ha intervistato per il libro “Nel segno del Cavaliere”.
A prova che gli italiani lo hanno capito sfodera gli ultimi sondaggi: “Si tratta di casi personali e isolati e dagli ultimi sondaggi risulta che per l’opinione pubblica è chiaro che questi casi non hanno nulla a che vedere né con l’attività di governo né con quella del partito.” Eppure gli ultimi dati pubblicati dai giornali parlano di una popolarità mai così bassa per il governo e per Berlusconi.
Una nuova Tangentopoli? Neanche a parlarne: “Non mi è piaciuta per nulla l’ennesima esibizione di isteria giustizialista, con la pubblicazione di centinaia di nomi di clienti di un’azienda presentati come se fossero tutti dei colpevoli. Non è gettando fango su degli innocenti che si fa giustizia. Se ci saranno uno, due, tre casi di comportamenti illegittimi saranno i magistrati ad accertarlo. E in questo caso ci sarà severità di giudizio e di decisione nei confronti di chi fa politica e ha responsabilità pubbliche”.
“La nostra linea, da quando siamo scesi in campo, è sempre la stessa: nessuna indulgenza e impunità per chi ha sbagliato. In politica penso di avere portato una nuova visione morale, che non è solo quella di non rubare per sé o per il partito, ci mancherebbe, ma è soprattutto quella di mantenere la parola data agli elettori realizzando gli impegni assunti con il programma elettorale. Su questo, nessuno può darmi lezioni. E sfido chiunque ad affermare il contrario”.