Appaltopoli, Di Pietro dai pm: nuovi elementi su Balducci

Antonio Di Pietro

Antonio Di Pietro, leader dell’Idv ed ex ministro delle Infrastrutture, è stato sentito per circa tre ore e mezzo dai magistrati di Perugia, che indagano sulla ‘cricca’ degli appalti. Nel corso dell’interrogatorio, che si è tenuto nella sede del Ros a Roma, Di Pietro avrebbe ricostruito con i pubblici ministeri Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi i suoi rapporti con Angelo Balducci quando era al ministero delle Infrastrutture. Il leader dell’Idv, in particolare, avrebbe ribadito le accuse nei confronti di Angelo Balducci.

Il colloquio è più che altro servito per dare il modo di spiegare perché quando Di Pietro arrivò al ministero delle Infrastrutture decise l’avvicendamento dell’allora presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Angelo Balducci.

Ma non è tutto. L’ex pm di ‘Mani pulite’ sarebbe stato sentito anche sull’ex magistrato Achille Toro, anche lui indagato nell’inchiesta sulla cosiddetta ‘cricca’. Si sarebbe parlato dell’incarico di capo di gabinetto, avuto da Toro, nel 2006, al ministero dei Trasporti.

Di Pietro è stato sentito come persona informata dei fatti e non è la prima volta che viene ascoltato dai pubblici ministeri titolari dei vari filoni d’indagine. Era infatti già successo il 17 maggio scorso davanti a quelli di Perugia e di Firenze ai quali aveva parlato proprio degli avvicendamenti di Balducci e di Claudio Rinaldi, anche lui coinvolto nell’inchiesta perugina, quando era provveditore alle Opere pubbliche del Lazio. L’allora ministro Di Pietro lo sollevò infatti dall’incarico assegnandolo al registro dighe. Balducci venne invece spostato dalla presidenza del Consiglio dei Lavori pubblici al vertice del dipartimento per le infrastrutture statali.

L’architetto Angelo Zampolini, accusato di avere riciclato denaro che gli inquirenti perugini sospettano provenire dal costruttore Diego Anemone, avrebbe però sostenuto con i pubblici ministeri un’altra versione. A suo avviso sarebbe stato infatti Balducci a lasciare l’incarico quando Di Pietro avrebbe cercato entrature con gli ambienti Vaticani ai quali l’ex presidente del Consiglio dei lavori pubblici era considerato vicino. Dopo le notizie riguardanti l’architetto, Di Pietro aveva rivendicato di avere “subito spostato” Balducci dopo il suo arrivo alle Infrastrutture: “con me al ministero non ha mai svolto alcuna attività lavorativa”.

“Mi opposi – aveva detto Di Pietro – in modo fermo e risoluto alle modalità con cui venne istituita ed organizzata la struttura di missione” per il 150/o dell’Unità d’Italia, presieduto proprio da Balducci, “ed anche al modo poco trasparente con cui venivano realizzati gli appalti”. A conferma di ciò, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio e ai ministri interessati, Di Pietro scrisse che “ci stiamo avviando verso macroscopiche violazioni di legge e questo non può essere accettato se riscontrato”.

Nel corso della deposizione odierna sarebbe stata affrontata anche la questione delle case che, sempre secondo Zampolini, sarebbero state fatte avere al leader dell’Idv. “Non ho mai avuto né in affitto né in vendita né in comodato d’uso alcun immobile né da Anemone né da Propaganda Fide” è stata nei giorni scorsi la replica di Di Pietro. “Non è proprio vero quanto affermato da Zampolini – aveva aggiunto – al quale evidentemente qualcuno ha propinato false informazioni, per mettere tutti nello stesso calderone”.

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