ROMA – Mentre è in corso l’Assemblea nazionale del Pd all’Auditorium della Conciliazione (segui la diretta in streaming), fuori gay e lesbiche protestano. Contestano il Pd perché ha votato con i centristi un emendamento di Scelta Civica che di fatto svuota la legge sull’omofobia, dando alla propaganda, ai cortei e alle scritte anti-gay lo status di “manifestazione del libero pensiero”, che come tale sarebbe immune da conseguenze penali.
“La legge sull’omofobia è stata svuotata. Si fa il gioco di chi vuole urlare odio contro gli omosessuali”. Un gruppo di lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) urlano “vergogna” per il testo di legge sull’omofobia approvata il 19 settembre alla Camera, che contiene un emendamento a firma di Gregorio Gitti (Sc) che tutela le opinioni espresse nelle associazioni politiche e religiose.
“Non è quello che chiedevano le associazioni lgbt: si devono vergognare di quello che hanno fatto con lo scopo di dare voce ai cattolici non di Scelta civica, come dicono, ma del Pd“, urla, sotto le bandiere arcobaleno, Andrea Maccarrone, del circolo Mario Mieli.
“Questa è una protesta che viene da tutta Italia. Vogliamo che al Senato il Pd si impegni per una legge vera, per assicurare pieni diritti agli omosessuali”, afferma Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, che rincara attaccando Ivan Scalfarotto, deputato gay del Pd: “Scalfarotto si è reso complice politicamente di una operazione che rappresenta uno schiaffo agli omosessuali di questo Paese. Non credo che questa legge avrà vita facile, anche perché il presidente della commissione giustizia senato è Nitto Palma che non ha nessun interesse a farla passare”. L’emendamento Gitti, secondo Mancuso, “svuota la legge Mancino ed è un’offesa agli omosessuali di questo paese: ancora una volta per un problema interno al Pd, cioè concedere ai cattolici il salva vescovi, è stato trovato un compromesso al ribasso”.
La legge sull’omofobia approvata alla Camera per il presidente di Gaynet Franco Grillini (ex presidente Arcigay e deputato per due legislature) “è un morto che cammina, in Senato non ha i voti per passare e non piace a nessuno nella comunità Lgbt”. In Senato non ha i voti per passare “se non si punta – fa notare – alla maggioranza laica trasversale che ci sarebbe stata anche alla Camera. È stata infatti la volontà di accontentare l’ala clericale del Pd e di Sc che ha portato all’approvazione di un testo che anziché combattere l’omofobia finisce per legittimarla all’interno delle organizzazioni politiche, sindacali, religiose e persino, massima offesa, sanitarie. È veramente triste – commenta Grillini – che dopo tante lotte durate decenni si sia arrivati a un voto che garantisce gli omofobi dando il via libera alla libertà di insulto persino per le organizzazioni di estrema destra. Ci chiediamo come si possa votare un testo che riguarda gli omosessuali nel totale dissenso degli interessati cioè dell’intera comunità Lgbt perché anziché votare semplicemente l’estensione della Mancino ai reati commessi per omo e transfobia si è voluto fare dell’omofobia l’ennesimo teatrino del compromesso al ribasso con i cattolici del Pd e di Sc. È un caso che la legge sia stata votata anche dalla Binetti e da Buttiglione?”
Secondo Grillini, al Senato “si può ancora cambiare radicalmente la legge purché il Pd decida finalmente di aderire a una maggioranza laica trasversale come avrebbe dovuto fare anche alla Camera. Sappiamo che non lo farà perché non vuole e non può rompere con la sua ala clericale e allora – conclude il presidente di Gaynet – meglio nessuna legge che questa orribile norma che rischia di essere controproducente e di legittimare le organizzazioni omofobe persino sul piano sanitario”.