
Anche Matteo Renzi, se si guarda bene, anche lui ha il suo peccato originale.
Non lo dico io ma Giuseppe Gioacchino Belli, nella sua “Creazzione der monno“:
“…Me scordavo de dì che creò l’omo / e coll’omo la donna, Adamo ed Eva;/ e je proibì de nun toccaje un pomo./ Ma appena che a magnà l’ebbe viduti,/ strillò per dio con quanta voce aveva / “Omini da vienì, séte fottuti”.
Amici miei, non so se la pensate diversamente, ma io sono ossessionato – per tutto ciò che mi riguarda – dall’idea del peccato originale.
Non sono pronto per il manicomio, almeno non mi dichiaro pronto: il giudizio non spetta a me. Voglio dire che non sono ancora (tanto) pazzo da attribuire i miei errori alla mela di Eva. Questo proprio no, e anche per rispetto dell’innocenza della mela. Però, per i miei problemi personali, in verità ritengo che le responsabilità vanno attribuite non solo a me, ma a un qualche peccato originale della società…
Non è un pretesto per assolvermi! Assolvo, con questo metodo di analisi, voi tutti. Esempi, quanti ne volete.
Ve la prendete con Berlusconi? Ma Silvio è stato un incidente di percorso della storia, oppure è figlio – primo della classe – delle sciagurate stagioni precedenti?
E la cosiddetta Seconda Repubblica? È peggio della prima, ormai mi sembra che su questo tutti siano d’accordo. Ma non è forse vero che nasce dalla Prima, e sconta il peccato originale delle mele mangiate fino al ’94 e dei macigni lasciati in eredità dopo il pasto proibito?
E Renzi? Ai delusi post comunisti, che se ne lamentano, vorrei chiedere: non è forse il pargolo, rimasto al mondo, dopo il disfacimento della falce e del martello?
Non vi annoio oltre, ma vi benedico con un proclama risolutivo. Omini!, per dirla con Gioacchino: cercate il vostro, vostro, vostro personale peccato originale, di fronte agli errori che commettete ogni giorno; purificatevi e assolvetevi.
Ci sono sempre peccati e peccatori precedenti che – a vostra insaputa, come è successo a Scajola – vi hanno mal indirizzato.