Aumenta il ticket, Lazio impreparato

ROMA- Sistemi ancora impreparati per la riscossione dell'aumento delle nuove tariffe previste sui ticket per le prestazioni specialistiche e diagnostiche. Caos e introiti bassi per i pagamenti in Pronto Soccorso, per i quali e' prevista una stretta sui controlli. Nel Lazio le disposizioni sui ticket, introdotte dalla manovra del governo e previste da domani, sono ancora un rebus.

Anche se l'aumento di 10 euro sulle visite specialistiche e diagnostiche sara' attivo da domani, la Asp-Laziosanita' non ha ancora avuto nessuna disposizione per intervenire sul sistema informatico e 'ritoccare' i pagamenti. Lo stesso presidente della Regione Lazio ha sottolineato che ''in questo momento il cittadino deve pagarlo''.

Ma, in merito alle modalita' organizzative sui nuovi pagamenti, negli ospedali la situazione e' ancora di incertezza. ''Per i 10 euro ci aspettiamo che domani i sistemi informativi regionali verranno aggiornati sin da domani per consentire il pagamento del ticket maggiorato – ha spiegato il direttore sanitario dell'ospedale San Filippo di Roma, Lorenzo Sommella – Le tariffe infatti si leggono sul pc allo sportello ed e' un calcolo automatico gia' impostato per prestazioni. Al San Filippo la riscossione avviene in contanti o con bancomat''.

E da domani, potrebbe arrivare anche una stretta sui controlli dei pagamenti dei ticket di 25 euro per le visite dei cosiddetti codici bianchi in Pronto Soccorso, introdotti gia' dal 2006. Nel Lazio, in tutto il 2010, sono stati oltre 2 milioni e 80mila gli accessi ai Dea degli ospedali: nella regione quattro abitanti su 10 finiscono in Pronto soccorso, ma solo il 5% viene valutato con 'codice bianco'. Di questi, circa la meta' e' esente. Per i 'bianchi', in un anno, e' stato calcolato nel Lazio un introito di circa un milione 250 euro all'anno per le spese di circa 50mila cittadini. Gli esenti dal ticket sono gli anziani con piu' di 75 anni, con basso reddito, patologie croniche e malattie rare o infortunate sul lavoro.

A Roma, l'ospedale con maggiori accessi quotidiani al Dea e' il Pertini, con 220 persone al giorno. Al Policlinico Umberto I sono invece circa 200, di cui solo il 5% valutati come codici bianchi, mentre la maggioranza sono verdi (60-70%). Al Policlinico esiste gia' un ambulatorio specifico per i codici minori, separato dunque dai gialli e rossi, per smaltire le visite senza grandi attese da parte dei pazienti. ''Per i pagamenti dei codici bianchi, finora l'amministrazione forniva un modulo. Ora aspettiamo di conoscere comunque le linee guida precise. Bisognera' capire se le esenzioni rimangono quelle gia' esistenti. Ma al Dea il problema e' che non riusciamo a trovare sufficienti posti letto e ci sono malati che sostano su barelle molto a lungo nei Pronto soccorso'', ha commentato il responsabile del Dea dell'Umberto I, Claudio Modini.

''Non credo che da domani ci saranno novita' rilevanti – ha aggiunto Adolfo Pagnanelli, direttore del Dea del Policlinico Casilino, che conta 170 accessi giornalieri – L'esenzione va documentata dal medico. Di sicuro ci sara' maggiore attenzione, manca un riscontro sui pagamenti. C'e' anche da considerare che tra i codici bianchi ci sono molti extracomunitari, spesso indigenti: vanno in ospedale soprattutto quelli che non hanno altre forme di assistenza. Oppure le persone che hanno bisogno di visite nei week end: se si aprissero studi medici di base sabato e domenica ci sarebbero meno problemi''.

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luiss_smorgana