ROMA – “Tre auto blu, e non quaranta”: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non digerisce l’affondo del capogruppo della Lega Marco Reguzzoni e replica sui presunti sprechi del Quirinale in materia di auto blu.
Napolitano risponde attraverso il segretariato generale della Presidenza della Repubblica: “Le auto del Quirinale sono in tutto 35; di queste tre sono a disposizione del presidente della Repubblica, più altre due vetture storiche per le le cerimonie solenni”.
Mercoledì, parlando alla Camera, contro le auto blu a disposizione del Quirinale aveva parlato Reguzzoni: ”Non è ammissibile che il presidente della Repubblica, che è uno solo, abbia a disposizione 40 automobili”.
Cosa non vera, detta nel fervore dell’intervento, che ha evidentemente indisposto Napolitano. Non a caso, nella replica, il Quirinale scende nei dettagli del parco auto: “Il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica precisa che il parco macchine del Quirinale ammonta complessivamente a 35 autovetture e non a 40 come èstato sostenuto in un intervento in Parlamento. Di queste sono a disposizione del Presidente per i suoi spostamenti solo 3 Lancia Thesis, blindate per ragioni di sicurezza ed usate alternativamente per esigenze di manutenzione (particolarmente frequente in tali autovetture); altre 2 sono autovetture storiche – Lancia Flaminia 335 del 1961 – utilizzate in occasione di particolari solenni cerimonie (insediamento dei Presidenti della Repubblica, parata del 2 giugno), e 4 le auto di alta rappresentanza a disposizione di Capi di Stato esteri in visita in Italia. Ancora 2 vetture storiche sono in concessione al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino e al Museo Storico della Motorizzazione militare a Roma”.
”A disposizione dell’intera struttura – prosegue la nota – restano, pertanto, 24 autovetture, di cui 2 sono pulmini utilizzati per abbreviare i cortei nei trasferimenti collettivi. In occasione delle sostituzioni è stata programmata l’utilizzazione di autovetture di cilindrata inferiore ancora prima delle disposizioni emanate in proposito, e anche di ciò è stata data puntuale comunicazione al Ministro Brunetta che già lo scorso anno aveva ottenuto e resi pubblici i dati richiesti”.