Limitare l’uso dannoso per la vita della pillola 486 e non legalizzare l’istituzione dei registri per il biotestamento. E’ l’appello del presidente dei vescovi italiani, cardinale Angelo Bagnasco, a Governo e Parlamento. «Il via libera dell’Aifa – spiega Bagnasco – rischia di introdurre una prassi di banalizzazione ulteriore nella tutela della vita umana».
Per quanto riguarda il biotestamento, il cardinale ritiene che il registro rappresenta «una fuga irresponsabile in avanti» e tende «a precostituire degli esiti al ribasso circa la legge in allestimento, sulla quale invece le forze politiche sono chiamate a dar prova della massima saggezza»