Bagnasco: “Creare lavoro priorità assoluta. Giovani poco tutelati”

ROMA – Angelo Bagnasco, riconfermato alla guida della Cei, preme:  “Creare lavoro è la priorità assoluta”.

“Mentre la crisi perdura – dice Bagnasco, davanti al consiglio episcopale permanente – chiediamo che sollecitamente si avvii la sospirata fase di ripresa e degli investimenti in grado di creare lavoro, che è la priorità assoluta. L’approccio finanziario, infatti, senza concreti e massicci piani industriali, sarebbe di ben corto respiro”.

L’appello del cardinale riguarda i giovani che  “sono indispensabili oggi, non solo domani. “Eppure – continua Bagnasco – dal mondo dEgli adulti e dalle loro organizzazioni stenta a emergere una disponibilità al riequilibrio delle risorse che sono in campo. E’ una strana congiuntura quella in cui ci troviamo: i padri, lottando, hanno ottenuto garanzie che oggi appaiono sproporzionate rispetto alle disponibilità riconosciute ai loro figli”.

Per Bagnasco bisogna “azionare tutti gli strumenti e investire tutte le risorse a disposizione – dello Stato, dell’imprenditoria, del credito, della società civile – per dare agli italiani, a cominciare dai giovani, la possibilità di lavorare: non solo per sopravvivere, ma per la loro dignità”. Per Bagnasco, “la globalizzazione è una condizione ineluttabile, con aspetti che – se non governati – possono modificare radicalmente i destini di un popolo. Ma, aggiunge, dobbiamo starci dentro con “la nostra cifra sociale, superando con la necessaria gradualità gli strumenti che sono inadeguati per raggiungere, nelle condizioni date, la soluzione meglio condivisa”.

Nei confronti delle banche lancia un monito: “Gli istituti bancari – dice il presidente della Cei – non si chiudano in modo indiscriminato alle rischieste di piccoli e medi imprenditori”.

E ancora: “Con i provvedimenti adottati – dice – è stato portato al sicuro il Paese, facendo proprie pur con qualche adattamento le indicazioni comunitarie”. Ma aggiunge: “Bisogna però che si approfitti il più possibile di questa stagione, in cui si è costretti a dare una nuova forma ai nostri stili di vita: uscire dall’immobilismo; cominciare a fare manutenzione ordinaria del territorio; continuare nella lotta all’evasione fiscale; semplificare realmente alcuni snodi della pubblica amministrazione; dotarsi di strumenti pervasivi e stringenti nel contrasto alla corruzione e al latrocinio della cosa pubblica”.

“Quale tranquillità può garantire – dice Bagnasco – uno Stato che permette l’aborto, l’eutanasia, il suicidio assistito?”. E a proposito di fine vita, il presidente della Cei condanna “le tesi scientifiche internazionali che chiedono la sospensioene di nutrizione e idratazione” per i pazienti in stato vegetativo permanente. “Siamo all’inaccettabile rovesciamento – dice il cardinale – di quanto in Italia prevede il disegno di legge che, approvato alla Camera, attende l’auspicabile sì del Senato”.

Published by
luiss_smorgana