Il centrosinistra e l’astensionismo: ecco chi ha vinto ai ballottaggi delle elezioni comunali che si sono tenuti domenica 17 e lunedì 18 ottobre.
Solo il 43,9% degli aventi diritto ha votato nei 63 Comuni chiamati al ballottaggio, con un record a Roma, dove il dato si è fermato al 40%. E’ l’astensionismo più alto di sempre. Al primo turno era andato a votare il 52,67%.
L’altro vincitore è il centrosinistra, che inverte una tendenza in corso da qualche anno, mentre il centrodestra perde qualche posizione ma rimane, in linea teorica, ancora avanti nella carta geografica dei Comuni.
Dopo i ballottaggi cambia la mappa delle amministrazioni dei principali Comuni italiani, che come sempre forniscono preziose indicazioni sulla temperatura politica del paese.
La mappa cambia soprattutto nel peso specifico: se infatti il numero dei capoluoghi di provincia è in sostanziale equilibrio, quello dei capoluoghi di regione, vede il centrosinistra riconquistare Torino e Roma.
Attualmente sono 12 quelli a guida Pd e alleati, otto per il centrodestra e uno per il Movimento 5 Stelle che è la forza che più di ogni altra esce ridimensionata da questa tornata elettorale, almeno in termini di Comuni governati.
Il centrosinistra guida oggi le cinque città italiane più grandi, otto delle dodici città con più di 250mila abitanti e 17 delle 25 città con più di 150mila abitanti.
Segno evidente anche di una tendenza in atto da alcuni anni (e non solo in Italia) che vede le forze progressiste egemoni nelle grandi città e quelle conservatrici più forti nei piccoli centri.
Ma vediamo i risultati dei maggiori Comuni interessati dai ballottaggi: