ROMA, 31 MAG – In 10 delle 13 citta' capoluogo dove si sono svolti i ballottaggi, i candidati di centrosinistra hanno preso piu' voti rispetto al primo turno, mentre i candidati di centrodestra hanno perso voti in 8 citta'. E' quanto mette in evidenza uno studio dell'Istituto Cattaneo di Bologna sui dati delle elezioni comunali.
Nel complesso delle 13 citta' capoluogo di provincia dove si e' votato per l'elezione del sindaco, i candidati di centrosinistra hanno guadagnato 130mila voti, pari al 16,8% in piu' rispetto al primo turno, mentre i candidati del centrodestra hanno perso oltre 21mila voti (-3,1%).
Questo schema (incremento del candidato del centrosinistra, calo di quello del centrodestra) si e' manifestato a Napoli, ma non a Milano, dove entrambi i candidati hanno visto aumentare i propri consensi. Tanto Pisapia quanto la Moratti hanno preso voti in piu', ma il candidato del centrosinistra ha avuto un incremento di gran lunga maggiore del sindaco uscente: a Pisapia sono andati 49.800 voti in piu' (pari a una crescita del 15,8% rispetto al primo turno), mentre la Moratti ha avuto 24.500 preferenze in piu' (in termini percentuali il 9% di incremento).
A Napoli, invece, i due candidati hanno avuto andamenti diametralmente opposti: boom di preferenze per De Magistris (47mila voti in piu' rispetto a quelli presi da lui e dal candidato del Pd al primo turno Morcone, con un incremento del 21,7%) perdita secca per Lettieri (che ha avuto 39mila voti in meno, pari a un calo del 21,9%).
Il modello milanese (aumento di entrambi i candidati) si e' manifestato anche a Trieste (+28,7% per il candidato del centrosinistra, + 14,3 per il candidato del centrodestra) e, in misura piu' attenuata, a Pordenone. Il modello napoletano, invece, e' stato molto piu' diffuso: Cagliari, Novara, Crotone, Varese, Rovigo. Secondo lo studio del'Istituto Cattaneo, Rimini, Grosseto, Cosenza e Iglesias, sono gli unici comuni nei quali il centrodestra ha avuto una dinamica migliore di quella del centrosinistra. Lo studio mette in rilievo anche il vistoso calo del numero dei votanti: se al primo turno sono stati espressi, nel complesso dei tredici comuni capoluogo, 1 milione 686 mila preferenze per i candidati sindaco, al secondo turno hanno espresso voti validi solo 1 milione 561mila votanti: una contrazione di oltre 125 mila voti, pari al 7,4% dei consensi. Milano ha pero' fatto eccezione. Nel capoluogo lombardo c'e' stata infatti una maggiore mobilitazione degli elettori: le preferenze per i candidati sono aumentate di 6.152 unita', ossia dello 0,9%. In tutti gli altri comuni e' stato invece registrato un calo significativo del voto, specie al Sud: a Napoli le preferenze sono diminuite di 61.200 unita', pari al 13,1%.
