
BARI – Si chiama Vincenzo Madetti, ed è contemporaneamente candidato sindaco di Bari per il Movimento 5 Stelle e “sfiduciato” dal Movimento 5 Stelle. Tutto dopo una serie di assemblee dei meet up che alla fine decidono: Madetti è fuori, non ha rispettato le regole.
Quali, nel dettaglio, lo spiega il Fatto Quotidiano. Il Candidato sindaco avrebbe semplicemente compilato una lista di candidati diversa da quella concordata con l’assemblea. Ovvero avrebbe piazzato una parte di uomini “suoi”. Un affronto, secondo i grillini di Bari, che ha prodotto la sfiducia. Scrive il Fatto Quotidiano:
Nella serata del 12 aprile, compare il comunicato sul sito del Movimento di Bari: “A seguito riunione democraticamente indetta e tenutasi in data 7 aprile”, si legge, “si rende noto che il candidato sindaco è stato sfiduciato dai candidati certificati in lista. Le motivazioni consistono nell’aver violato il Regolamento del Movimento 5 Stelle di Bari, l’impegno etico aggiuntivo firmato in occasione della presentazione della candidatura. Il nuovo candidato portavoce sindaco verrà comunicato secondo le indicazioni dello staff. Si aggiunge inoltre che non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione e autorizzazione ufficiale dallo staff riguardo l’organizzazione dell’evento “comunarie”, diffuso sul web e su alcune testate giornalistiche online, previsto per lunedì 14 Aprile”.
Madeddu, in un primo momento, si è difeso parlando di una sfiducia che arrivava solo da una parte dei consiglieri. Ma il clima, a Bari, è subito apparso difficile per Madetti. Sempre il Fatt0 riporta le parole del candidato:
“La mia unica colpa”, scrive, “se così può definirsi, è stata quella di assicurare – come auspicato da Beppe Grillo – la massima partecipazione degli aderenti ed attivisti del Movimento alle liste dei candidati al Comune di Bari e ai Municipi“. Ad annunciare la sfiducia al “portavoce del M5S a Bari”, era stato l’ufficio stampa del Movimento che, nella tarda serata di sabato, aveva inviato alla stampa anche la foto di un post di Madetti che su Facebook scriveva, tra l’altro, “di essersi reso conto solo adesso di essere stato nelle mani di un pazzo che ritenevo amico e di cui mi fidavo ciecamente”. E poi, spiegava che avrebbe diffuso una nota in cui avrebbe annunciato il “ritiro” della sua “candidatura per motivi familiari”. Infine, Madetti sottolineava che “tutto quello che ho fatto”, a differenza di “qualcun altro”, non “è stato per miei interessi personali ma per il bene dei cittadini”.
