Le barzellette di Silvio Berlusconi non fanno più ridere. La bestemmia in Abruzzo irrita il Vaticano, mentre il siparietto sotto Palazzo Grazioli, il 29 settembre, con protagonisti gli ebrei, merita il monito di Amos Luzzato: “Chi ha incarichi istituzionali dovrebbe fare attenzione a ciò che dice soprattutto quando si tratta di ebrei, rom ed extracomunitari”.
L’ex presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane in un’intervista a La Stampa, ammette che episodi del genere avvengono anche perché ”non siamo stati capaci di trasmettere all’opinione pubblica la gravità dell’Olocausto e delle persecuzioni che abbiamo subito” e poi sottolinea “l’illogicità della storiella di Berlusconi, il cui presupposto è clamorosamente antistorico”.
”Gran parte degli italiani – prosegue Luzzato – crede che di fronte all’Olocausto, gli ebrei fossero in condizione di mettersi al sicuro. Purtroppo a questa visione falsata hanno contribuito anche i numeri gonfiati degli ebrei salvati per iniziativa di Pio XII che in realtà furono una percentuale minoritaria”.
L’ex presidente invita alla prudenza anche perche’ ”un secolo fa negli Stati Uniti si facevano sugli italiani le stesse battute che oggi in Italia si fanno sugli ebrei o sugli stranieri che delinquono. Con barzellette del genere su finisce per smentire e offendere la memoria di tanti nostri poveri connazionali emigrati in giro per il mondo”.