PESARO 28 MAG E' il presidente del Cons – PESARO, 28 MAG – E' il presidente del Consiglio il
bersaglio privilegiato di Roberto Benigni nell'atteso spettacolo
al Festival della Felicita' di Pesaro, ma ne ha per tutti il
comico toscano nella parte iniziale dello show dedicato
all'attualita' politica. Battute a raffica sul premier: dal
colloquio con Barack Obama al G8 di Parigi, alle interviste in
contemporanea nei tg, ai processi, fino alle donne. C'e' anche
una canzone dedicata a Berlusconi. ''Racconta quello che lui ha
– spiega Benigni – noi dovremmo capire quello che e'''. Il
comico ha anche il tempo di lanciare la volata al candidato
sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, prima di immergersi nella
lettura del trentatreesimo canto dell'Inferno della Divina
Commedia di Dante Alighieri. Il canto del Conte Ugolino, anche
lui ''odiato da Berlusconi, perche' primo comunista, in quanto
mangiava bambini''.
''E' un Dante speciale, che non dimenticherete – sottolinea
Benigni – Tutti lo conoscete. L'Inferno, che e' il non luogo
piu' lontano dalla felicita'. Ma senza conoscere l'infelicita',
non si sa neanche cos'e la felicita'. L'inferno e' il buco nero
piu' lontano dalla luce, dalla bellezza''. Uno spettacolo,
chiuso con una standing ovation, dedicato ai militari italiani
feriti in Libano e agli operai della Fincantieri perche' ''senza
senso della patria e senza lavoro non siamo piu' uomini''.
Pronti, via. Benigni punta subito il colloquio tra Obama e
Berlusconi, che sembrava ''un po' Alberto Sordi'' quando tentava
di avvicinarsi al presidente Usa, ''un po' Vittorio Gassman''
nel Sorpasso quando gli metteva la mano sulla spalla.
''Un'attore spettacolare'', dice il comico che avvicina la mano
all'orecchio e chiama Obama. ''Ho un problema con l'audio –
racconta al presidente Usa -. Non è che puoi mandare un fonico.
Qui c'é una dittatura dei fonici di sinistra. Ho un problema
anche con l'idraulico. Pure tu hai un problema? Uno scocciatore?
Non ti leva la mano dalla spalla quello lì? A noi sono 17 anni
che non ci leva mano di dosso. Tu assecondalo, digli sempre di
sì. Presentagli una donna, una giovane, e se ne va subito".
Poi tocca alle amministrative con ''il festival della
Felicita' che da lunedi' si spostera' a Milano per cinque
anni''. ''Vai Pisapia'', incita Benigni, assicurando che
''risolvera' il problema del traffico perche' le auto le rubano
tutte''. Non potevano mancare i processi del premier, che
''durano pochissimo''. ''L'udienza del processo di Ruby – dice
il comico – e' durata 7 minuti, comunque piu' del reato. Il
problema e' che non lo beccano mai in flagrante. L'unica sarebbe
che si imbrogli. Il giudice dice: 'Lei la notte del 24 maggio ha
corrotto Mills' e lui replica: 'non puo' essere, stavo trombando
con Ruby''.
Non mancano battute sul Pd ''non abituato a vincere'' e
''Fassino che infatti domani torna a votare perche' non ha
capito''. Sul flop in tv di Vittorio Sgarbi: ''la regia era un
po' cosi' e cosi' – dice Benigni – anche lui guardava Canale 5.
Mi sono alzato e l'audience si e' dimezzata''. E sulle
interviste del premier
in cinque tg. ''Ero a casa e lo vedo su tutti i tg – dice
Benigni – Lo vedo anche a 'La prova del cuoco'. Nella sigla del
Tg1 al posto della palla della terra c'e' la sua faccia. Poi
dico basta, mi giro e c'e' anche al forno a microonde''.
