
M5S leader Beppe Grillo (L) with Davide Casaleggio during the demonstration staged by the anti-establishment Five-Star Movement (M5S) to support 'No' at in the 04 December Constitutional reform referendum, in Turin, Italy, 02 December 2016. The crucial referendum is considered by the government to end gridlock and make passing legislation cheaper by, among other things, turning the Senate into a leaner body made up of regional representatives with fewer lawmaking powers. It would also do away with the equal powers between the Upper and Lower Houses of parliament - an unusual system that has been blamed for decades of political gridlock. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

RAPALLO – Il Movimento 5 Stelle accusa una persona per il fallimento dell’accordo sulla legge elettorale: Beppe Grillo e Davide Casaleggio fanno il nome di Giorgio Napolitano. I vertici M5s sentono aria di complotto e additano l’ex presidente della Repubblica come mandante e i deputati Pd come esecutori del voto a sorpresa che ha sancito la morte della nuova legge elettorale.
“Napolitano ha detto, il Pd ha ubbidito”. Così Beppe Grillo, ai microfoni del Tg1, commenta a margine del pranzo con Davide Casaleggio, il fallimento dell’accordo sulla legge elettorale. Parole che trovano sulla stessa linea Casaleggio jr: “Napolitano ha parlato, il Pd ha eseguito”, spiega il figlio del “guru” del M5S osservando come il fallimento del patto sia arrivato il giorno dopo le parole del presidente emerito della Repubblica. Napolitano aveva infatti usato parole molto dure sul patto a quattro tra Renzi, Berlusconi, Grillo e Salvini per approvare subito la legge elettorale in modo da tornare al voto il prima possibile.
Casaleggio, dopo il suo intervento dai Giovani di Confindustria, è stato a pranzo in un ristorante di Rapallo con Grillo, che ieri a Genova ha chiuso la campagna M5S per le Comunali. Al pranzo erano presenti anche Stefano Buffagni, consigliere regionale della Lombardia, e Maurizio Benzi, uno dei soci della Casaleggio Associati.
“Decideremo, vedrete”, ha detto sempre al Tg1 Grillo rispondendo sulla possibilità che Luigi Di Maio sia il candidato premier del M5S. Sulle regole per la selezione dei candidati Grillo spiega: “non lo sappiamo ancora”. E poi scherza: “Stiamo selezionando” le persone “con degli algoritmi e abbiamo preso come capo della comunicazione Ray Donovan. Loro hanno preso Jim Messina e noi Donovan”, afferma l’ex comico facendo riferimento al protagonista della serie tv Usa.
