ROMA – Beppe Grillo deve pagare l’Irap, non può avere indietro i soldi già versati fino al 2010. La vicenda è raccontata da Massimo Calandri su Repubblica.
La storia: tra il 2006 e il 2010 Grillo ha pagato oltre 500 mila euro di tasse per i pagamenti effettuati verso chi aveva lavorato per i suoi spettacoli da comico. Ma Grillo sosteneva di non dover versare Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive, per questo ne risponde in Liguria) per i suoi collaboratori. Secondo lui, chi aveva lavorato per quegli spettacoli non era un “dipendente fisso” ma un “collaboratore occasionale“. Quindi l’Irap, dal suo punto di vista, non andava versata.
E invece per la commissione tributaria del capoluogo ligure il ricorso non aveva fondamento: quei 577.296 euro a titolo di Irap andavano versati perché le attività dei dipendenti “hanno carattere continuativo e non occasionale, essendo riscontrabili in ogni annualità d’imposta. La continuità di erogazioni, ancorché non omogenea sotto il profilo quantitativo in relazione ad ogni singola annualità d’imposta, costituisce tuttavia un significativo e decisivo indicatore dell’esistenza di un’autonoma organizzazione”.
Calandri scrive che il 14 novembre, sul blog di Grillo era apparsa una proposta: “Aboliamo l’IRAP, l’Imposta RAPina che tassa imprese anche in perdita e penalizza chi ha più lavoratori”.