Il Fatto Quotidiano racconta che però il figlio di Grillo non si è certo fatto intimidire:
Grillo Junior, un po’ per fastidio e un po’ per sfida, si è cimentato proprio su questa traccia, che già dal titolo (“Voto di protesta o voto di crisi”) non concepiva proprio l’opzione C, e cioè che l’elettore a Cinque Stelle potesse essere andato alle urne convinto della propria scelta. “Essendo un saggio breve potevamo criticare gli articoli, e Rocco li ha smontati uno per uno. Quello più grave era l’editoriale di Giuliano Ferrara, sottotitolato ‘Una setta sottomessa alle Dea rete’”, racconta un compagno di classe. “Sono leggeri come ultracorpi, body snatchers, invadono lo spazio pubblico clonandosi e moltiplicandosi”, scriveva il direttore del Foglio.